e tu, come la mangi?

e tu, come la mangi?

Ah, i miei titoli.
Nascondono l’anima da pubblicitaria che c’è in me.

"C’è un frutto che, se lo tieni su è verde, se lo butti giù è rosso" mi disse mio padre, commentandomi quel giorno che, tornando dalla spiaggia, avevamo preso un’anguria… e io bambina insistevo per poterla portare da sola. Mio padre mi spiegò la gravità in modo cromatico e originale.

Mi son sempre chiesta perchè diamine dovevamo tornare sempre a pranzo a casa dalla nonna, invece che stare in spiaggia. Era il Lido di Venezia fine ’70, ci mettevano magliettine aderenti un po’ androgine e pantaloncini corti da calciatori. Immancabili le ciabattine di gomma. Per strada era tutto un ritmo di ciabattine strusciate sull’asfalto. Alzare i piedi no, troppa fatica.

Per strada non c’era un’anima, l’asfalto che ti rimbalzava il caldo, la sabbia sulla pelle, il profumo del litro di doposole messo sulla schiena. Ci si scottava sempre, la schiena.

A casa, nel salone austroungarico della nonna, c’era sempre un riverbero da cattedrale. La tavola preparata con tutti i tipi di forchette esistenti, il sopracciglio disegnato di mia madre che s’incurvava severo se tagliavo la carne troppo grande, se bevevo facendo rumore, se non finivo il piatto. A me non piaceva per niente mangiare.

Quando papà tagliava l’anguria ero tutta contenta: una fettina piccola, sempre uguale, nonostante io crescessi, era sempre valido il rapporto femmina-fettapiccola, maschio(peraltromaggiore)-fettagrande.

E lì, con la punta del coltello, si sezionava il frutto: ogni semino, pure quelli bianchi, tutti tolti. Tagli un pezzettino, e metti in bocca con nonchalance. Se mi cadeva sulla tovaglia, che l’anguria la bastarda scivola dalle mie piccole dita, mamma gridava, ceffone e quant’altro.

E tagliavi, a cubetti. Papà tagliava invece tutta una fetta orizzontale, toglieva solo i semi neri. Nonna tagliava tutto a semiluna, quasi un architetto dell’anguria nonna, eppure era una pianista.

Era proprio piccola, la mia fettina. Peraltro, nonnafla era pronta a riprendermi se grattavo un po’ il fondo, che il bianco fa venire il mal di pancia. Il verde poi…

Il verde poi cosa?? Cosa diamine succede se si mangia il verde?

Poi correvo nel salottino, a guardare i cartoni animati, e mi sedevo sulla sedia a dondolo della nonna, senza farmi vedere. Che probabilmente mi avrebbe fatto ingoiare il verde se m’avesse vista. Chissà cosa c’era di tanto vietato, però bastava avermi detto "non devi" che io facevo. Ubbidire senza capire "Perchè no", era inconcepibile.

Ora l’anguria te la preparano tagliata, a cubetti. Ci lasciano gli ossi, e al ristorante si mangia tutto e si sputano gli ossi, prima sulla mano e poi sul piatto. O si lanciano direttamente al cameriere sputando.

Ah, se mia nonna vedesse. Gli farebbe mangiare il verde.

12 pensieri riguardo “e tu, come la mangi?

  1. l’anguria… mmm… a semiluna spessa, tolgo i semi con la punta del coltello, quelli binchi a volte li lascio a volte no…

    son curioso di vedere cosa dice il galateo a riguardo.

  2. certo che non capisco… visto che si mangia con forchetta e coltello tanto vale togliere subito i semi con la punta del coltello… a me sembra troppo stupida sta regola del galateo.

  3. Se la tua nonna e la mia si fossero incontrate… saremmo ancora verdi tu ed io.

    Però il nonno, il mio nonno Nino, quando spediva la nonna al mare o ai monti o altrove, ci chiamava a raccolta in giardino: gara di anguria! Chi ne mangia di più, con le mani, e chi sputa più in là i nocciolini. E poi si restava appiccicosi sino a sera. Mamma compresa. 😉

  4. ahh io con l’anguria faccio disasrti…colpa degli odiati seimini!

    ehhh..ricordi e nostalgia..e invidia..

    ciau

  5. Mia moglie è allergica (giuro!) all’anguria: io non ne vado matto, ma ha nahce per me una valenza “storica”…

    Daniele

  6. ehehe, quello del “verde” dev’essere uno dei segreti di Lost.

    (^o^)

    p.s.

    Come facevi con i noccioli delle ciliege?

  7. @search, grassie.

    @anoni. a me lo dici, che m’han cresciuta a pane e galateo. Pane tagliato col coltello, ovviamente.

    @momy, l’anguria mangiata così mi da la stessa sensazione che mettermi nuda in spiaggia. Imbarazzo e senso di libertà insieme.

    Si pensi che la prima volta che ho mangiato la pizza al taglio (con le mani!!) ho sentito l’ebrezza del peccato veniale dentro!

    @malapuella, flautessa? ah…questa mi mancava!

    @latoby, invidia? perchè? sbrodolarsi ora dà più gusto. Credo.

    @macca, valenza storica?

    @piccolo, le ciliege erano gli orecchini dei poveri. I noccioli erano un casino.

  8. Si pensi che la prima volta che ho mangiato la pizza al taglio (con le mani!!) ho sentito l’ebrezza del peccato veniale dentro!

    SORPRENDENTE !

    E’ sorprendente leggere tanta antica ingenuità. Mi hai ricordato momenti così lontani da sembrare di non averli mai vissuti.

    Hola

    AnInPers

  9. pane tagliato col coltello? il pane va spezzato… non c’e’ storia… io le guardo storte le persone che tagliano il pane col coltello.

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