Il giorno più lungo
…nulla di drammatico.
Solo la lunga corsa, dal marasma della mia scrivania, a quella del pianoforte della mia aula.
Partendo dall’impresa titanica di vestire, colazionare, lavadentare e sbarcare al prescuola il pupo entro un orario umano ("si però mi accompagni fino al banco prima, e bacino anche, e non fare tardi e comportati bene", lui dice a me..), scongiurando il fato di non aver scordato buoni pasto, piatti e bicchieri, e firme sull’avviso… e rassegnandosi che nemmeno oggi mi sarò ricordata un boia di yogurt per me. Un caffè seduta già in ufficio, carte che arrivano, urgenze urgenze urgenze…e il collo a molla ad annuire, il polso che mima la firma anche senza penna. Un panino mentre guido, e il trasbordo a scuola. Arrivano le allieve, una per ora, riassunto di vita, gorgheggi, pianificazione del programma di quest’anno… ingoiando qualche "profff!! facciamo un bel pezzo di Anna Tatangelo, che dici?" che meriterebbe una bastonata.
E poi arriva Andrea. Sisi, il mitico Andrea. Che non è diverso dalle altre, è solo che arriva alla fine. Ed è un omone simpatico, ottimista, che se non fosse per un velo palatino indomabile, sarebbe perfetto. Finito l’ultimo esercizio, facendolo rassegnare al rap che dovrà portarmi la prossima settimana come studio, chiudo le tapparelle, stacco i cavi, chiudo a chiave le porte.
La mia grigia mi aspetta silenziosa, paziente, piano piano riscalda l’aria che stasera è davvero gelida. Bside per radio, la stanchezza che arriva. I pensieri che ti cadono sul collo, mannaia, secca.
E’ la fine di un giorno lungo, sono le dieci di sera. Venti chilometri a mestre. E la buonanotte me la da il maresciallo, ha bisogno (a quest’ora?) di delucidazioni sulla solita questione. Rimetto in moto lo stand-by della mia vita privata, ricomincio la solita telecronaca, riempio i dubbi del magistrato. E una parola sola, buttata li tra le mie, mezze di sfogo, mezze di rabbia, e un terzo mezzo, eh si, di stanca tristezza.
– Signora, arriveremo alla fine di sta storia, vedrà. Il magistrato sta seguendo tutto. Ci creda. Nel nostro piccolo, vi difendiamo noi.
E come dice Cla, dopo il periodo nero c’è il premio, e il mio sarà gigantesco.
A casa Gabry mi abbraccia, e finisce di leggere il libretto….che sembra Gassman. E ha preso una nota con tutta la classe….ma l’ha scritta benissimo. E’ diventato bravissimo. E io che non ci credevo mica.
Okay. Lunedì son 33. Prometto che non mi crocifiggeranno più così.
12 pensieri riguardo “Il giorno più lungo”
coraggio.
lunedi’ a te, mercoledi’ a me.
e vinceremo.
e meno male che la grigia è partita senza fare i capricci…
Dài che la resurrezione è dietro l’angolo…
A.I.U.T.O.
la ressurrezione?….dopo sei anni, direi la rinascita.
Ma giuro, mica ci credo tanto…
mi porto un po’ avanti! Buon compleanno Flautucciaaaa!!!
buon compleanno stea… sogna sta el primo?
ah e ti ho anche nominata nel post di oggi hihihi…
ecco appunto perchè sei stata nominata… di là… ho saputo
dunque
augurìììììììììììì
TeS
hai detto 33 ?? sono trenta più dei miei…. cazzo quanto sei vecchia
auguri…. anche s enn ti conosco… 🙂
auguri Flauta!
subito un brindisi!
auguri!! (sono sempre in ritardo, dannaz)
[avv]