nessun titolo

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L’Ipod suona i pezzi dentro la mia macchina, ripassiamo i cori sottovoce, che CC non ha voglia di chiacchierare. E’ nervoso, si lamenta per ogni cosa, mi sento tanto psicoterapeuta stasera.

Ho addosso la maglietta della Gibson presa con Ubi, mentre organizzo i cavi per i soundcheck, e sento che porterà bene. Non mi importa come e cosa, penso solo al mio amico, al suo lavoro, a tre-quattro anni di sonnolenza del suo disco (Corea esclusa..) e della sua voglia di riscatto, al di là dell’aver litigato coi suoi amici di una vita, al di là delle mani maleducate che han messo sottosopra i suoi pezzi, al di là delle esigenze delle etichette, che di musica non capiranno mai un cazzo.

Son le dieci e mezzo, e stiamo ancora provando i suoni. Che non vanno bene, e la cantante è costruita nel DNA per maciullare le palle per i suoni…ma stasera no, non è mica il caso. Devo fare da "mamma" ai miei amici.

Mi cambio e trucco in velocità, siamo sul "palco" quasi un’ora dopo. Per essere un giovedì di dicembre a Jesolo, c’è pure gente.

Molti errori di forma. Visivamente gruppo statico, errori di strutture e cori perduti. Cambio le seconde voci in tempo reale, basandomi su ciò che pigliano le corde vocali del mio amico, e canto piano piano..per dargli coraggio sotto. E nella realtà, non sento nulla, se non il piano (il cui pianista ho conosciuto mezzora fa).

Il mio flauto invece vola via, indomabile, va te a capire cosa diamine han mangiato le mie dita, oggi.

Si finisce. E io sono, comunque, contenta.

 

 

(e grazie al Bevirosso che s’è preso l’acqua per venirmi a sentire..)

5 pensieri riguardo “nessun titolo

  1. domani sera al Candiani Irio de Paula (chitarra brasil) e Fabrizio Bosso (tromba)

    già sentiti

    meravigliosi

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