nessun titolo
Attraversando il traffico della Città Isterica mi prese la mano, distratto, saltando sulle strisce pedonali, senza uscir fuori col tacco dal bianco. Non parlammo molto, ma non mi importava un cavolo.
Ero uscita con un sacco di gente, mi ero messa lì a squadrarli da dietro al piatto, facendo filosofia spiccia sul modo di arrotolare un bucatino e il loro quoziente intellettivo. E le domande trabocchetto, e il "parlami del tuo matrimonio", e i discorsi sugli hobby idioti degli uomini…niente, non accennammo a nulla. Solo sguardi, silenzi, pace, quiete.
Mi stringevi la mano passeggiando, come un adolescente che ci prova con la compagna di banco, di nascosto dalla maestra. Fuori da ogni equazione logica.
Un locale trendy, e il cameriere gayo che ti spoglia con gli occhi. Un po’ mi vien da ridere, un po’ mi offendo. Ho una sola notte, voglio l’esclusiva.
E va la musica, e gente che entra e parla, brusio continuo di un mondo che lì intorno va avanti. Da qualche parte in questo momento un uomo mi sta tradendo, un marito mi sta odiando, un fidanzato mi sta dimenticando. Ne son certa, attorno le ore continuano a muoversi, in una giostra di logici accadimenti, incontri, discorsi, parole, ma io…io non vedo che te. Un barlume di un’altra vita, forse. Magari eravamo a woostock insieme, in quell’altra vita. O in una corte settecentesca di sfacciato malcostume, o in un’africa inglese, tu col panama in testa e io molto Karen Blixen.
Ma che ne so. Un drink gelato che intorpidisce la mia gola ormai spacciata, la febbre che rende tutto opaco, e un video live di Norah Jones senza audio. Uscimmo, e io camminavo tra la gente come fossi in un tapis roulant.
E in mezzo ad una scala, in mezzo al mondo, bloccando tutto il traffico del locale, delle banali vite altrui, della regolarità della mia, mi hai baciata.
Intorno, tutto si è fermato. La musica guardava immobile, le luci accarezzavano i visi dell’universo intorno, bicchieri e tequila sospesi nell’aria, ghiaccio che non sapeva più sciogliersi. Io, e il bacio di un Dio greco.
Il giorno dopo, con ancora le sue carezze addosso, affrontavo il microfono e il resto intorno. Avevo fatto il pieno di coccole, di fiducia, di affetto, l’abbraccio del sentirsi al sicuro, nel cuore di qualcuno, per una notte soltanto. Ti avevo rubato, un po’ di te, l’ho tenuto in tasca per sentirmi bene.
Il telefono a squillare, gli amici a tirarmi di nuovo in pista, e io che volevo andare, volevo tornare. Addormentata in macchina, silenziosa come mai, senza aver coraggio di dire o pensare, ma solo di chiudere e riprendere il resto, quello lasciato a casa.
L’amarezza è passata, il ricordo un po’ affievolito. Mi chiedo come mai di alcuni dimentico, di te ricordo. Sarà che mi hai regalato un po’ di magia.
Un giorno, chissà, te la restituirò. In un’altra vita, in un’altro pianeta.
15 pensieri riguardo “nessun titolo”
perche’ riuscire a dimenticare le cose sospese e’ come non averle mai vissute.
impossibile, per noi.
porco cane…
post bellissimo..
ma non l’hai più vsito’?
e quando è successo???
bello davvero. Non servono altre parole. 🙂
Sospeso tra leggerezza di uno Scott Fitzgerald de “Il grande Gatsby” e la poesia densa e un pò magica di Coelho in “Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto”…
un’emozione vera… Grazie!!!
Il Qualunquista.
Che meraviglia…
Queste sono fortune, vivere momenti simili e saperli raccontare, altra fortuna…
Lord Crespo
P.S. Guarda la posta ;D
@search, io spesso dimentico. Le cose inutili, le dimentico. Bizzarro scoprire a posteriori che certe cose, che dovrebbero esser state importanti, svaniscono in una bolla d’aria.
@olga… che curiosona che sei! Ti stupirò dicendoti che questo post, il primo che l’ha letto, ne è il protagonista! Però no, non ci siamo più rivisti. Ci chiediamo ancora il perchè..
@sioux, ma grazie! dici che me lo leggono su radio radicale?…no eh?…
@qualunq, non ho mai ricevuto un commento simile, giuro! Grazie, sono lusingatissima.
@lord, i momenti sono di tutti. Sta nel viverli, il segreto.
Anna, quando ti ci metti hai la penna d’oro, non solo il flauto. ;*
@momyna… quel che non capirò mai è perchè, quando mi impegno, nessuno mi bada; quando scrivo così come mi viene…tutti mi lodano.
Mah! 😀
Dominano i suoni, i rumori e i colpi interni. Tutto un tintinnare! 😉
Morgan
Ma veramente ho fatto tutte quelle cose li, Flauta?
Non me lo ricordo.
GR
ora mi hai messo ancora più curiosità
parla, flauta, parla
Ma te sei fuori! Ti ricordo che sono fidanzata, Olga, metti che legga qualcosa…ci tengo alla pellaccia! 😀
@gatto, no, con te era quella volta, quella volta che mi hai lasciato al bar per imboscarti col cameriere gayo…ricordi?
@morgan…grazie!
La vita per fortuna ci regala questi momenti…
Bellissimo post.
mah.. magari anche in questa vita, te lo auguro se lo desideri
E già, è vero.
Che sbadato.