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Ieri l’ho fatto.

Lo faccio spesso, una volta a settimana come minimo, ma se sento che manca qualcosa…lo faccio anche più giorni di seguito.

Insomma, mi sforzo di trovare un lato erotico alla spesa. Macchè.

La prima fase sta nella lista: di solito un foglio piccolissimo che o verrà dimenticato a casa, o si intrufolerà nell’angolo della tasca dei jeans, quello alto, e si disintegrerà al primo lavaggio in lavatrice. E comunque, tornando a casa e preparando la cena, ci si è dimenticati la solita cosuccia fondamentale. Con relativo giramento di mozzarelle.

Io poi vorrei conoscere il microcefalo che ha deciso che, col cambio da lira a euro, i carrelli dovevano suddividersi in 50 cent, o 1 euro, o 2. Ma scegliere una monetina unica cosa cazzo ti costava?

La scelta del supermercato è data dalla coscienza.

Il centro commerciale è immenso: prendi il carrello ed entri. Tutti insieme, verso l’entrata meravigliosa della Gigantesca Missione della Massaia. Tutti insieme, classi sociali miste, tutti a spingere il vuoto della propria dispensa, colmi di buoni propositi e con in tasca la bibbia del buon consumatore. Ineguagliabile la gioia di passare vicino ad un corridoio, e dirsi " ….si! la lampadina!", felici di ritrovarsi in quel girone infernale che è il Settore Informatica, il primo che trovi, ed essersi ricordati qualcosa di necessario. All’inizio, si, li ci mettono le cazzate. Quelle che in carrello le metti, che la coscienza è ancora fresca.  Prima di arrivare al settore alimentare (in foooondo in foooondo) hai più tentazioni che il Nazareno nel deserto. Se hai figli, sei finita.

Arrivi alla cassa e ovviamente ti accorgi che la lampadina ha l’attacco grosso, e a meno che tu non l’abbia presa per altri scopi (secondo tentativo di rendere erotica la spesa), devi tornare a cambiarla. Ottima idea è attaccarsi alle commesse in roller (altissime, peraltro), rubando uno skate dal reparto sportivo, in pochi minuti si arriva dall’altra parte della giungla.

Il conto è aberrante. Ed hai preso due cazzate. Per reparto.

La seconda scelta sta nel supermercato sotto casa. Che costa seivolte tanto. La cassiera ti conosce per nome, scherza con tuo figlio, e fa commenti. Odio i commenti. Se voglio chiacchierare, vado dalla parrucchiera. Che poi, chi è che ha messo nel corso di acconciatura, tra meches e permanente, "studio di come conoscere i cazzi delle vostre clienti". Secondo me lo fanno anche alle cassiere.
Che poi, al banco dell’affettato, tu vuoi giusto "un etto di prosciutto". E loro ti imbrombolano, ed esci con una vaschetta di chele di granchio, l’insalata russa fresca fresca (anche se tende all’arancione), due etti di mortadella, con ciocolina blu omaggio, tre di bresaola e una forma di asiago fresco. Che in realtà è Emmenthal. Io odio l’Emmenthal.

E le cremine? Ne compri di sei tipi diversi, e costano venti euro l’una. Tanto poi la pazienza di mettertele la sera non ce l’hai, e faranno comunità dietro alla spalliera del letto.

La soluzione spettacolare è il discount. Adesso poi ci sono le merendine della Kinder e la pasta Barilla, al discount. Incredibile. Dici, qui risparmio. Ti dimentichi che comprerai un quarto di ciò che ti serve, perchè metà lo comprerai comunque nel super sotto casa, e l’altro quarto lo dimenticherai (miseria, e guardare meglio in tasca? magari trovi la lista della spesa dell’altra settimana…).
Però avrai un set di cacciaviti da 4 euro e novanta. Una panca-contenitore per i giocattoli del bimbo (che non saprai dove azzo mettere, una volta tornata a casa). Cinque ciotole blu (che faranno pandant con quella della mortadella). Uno stand per abiti. E sedici scatoline di biscottini austriaci di marzapane.

Arrivi a casa, e la gioia immensa (dopo i tre piani di scale) è poter riporre tutto al suo posto. Ognuno ha la sua tecnica.  Io distinguo la roba del bagno (che ripone il gabry, talmente bene che la perdiamo) dalla pasta e merendine, lo scatolame sull’armadio sopra, le bottiglie sotto, il vino in frigo (tutto!), e latticini yogurt e affini in frigo. Tutto, in frigo. E per farci star tutto, devi togliere quello che c’è dentro. E dentro ci sono gli yogurt scaduti, la mozzarella che muggisce, l’insalata russa che ha preso vita propria. Un mostro di maionese e sottaceti.  Fai un cambio alla pari, rifletti sulle chele di granchio, ormai marmorizzate.

E’ un’impresa stancantissima. Dopo due giorni, per giunta, ti dici: ma non c’è un tubo da mangiare! E ricominci. Al super hai mille idee culinarie, a casa buio pesto. 

E chiami pizza Express.

20 pensieri riguardo “nessun titolo

  1. Intanto bisogna scontare l’ormai nota maledizione del single: tutto ciò che di deperibile comprerai andrà, almeno per metà, a male nel tuo frigo. A parte ciò che ti farà ingrassare di 20 kg che divorerai immediatamente…

    Il lato erotico è facile trovarlo, nel mio caso, dato che l’esselunga di papiniano (per gli habituèè, l’Orefice) che è il supermercato più vicino a casa mia si riempie periodicamente di modelle di passaggio e bellissime giovani. il problema è che le eventuali chance aumentano di molto se nel parchèggio del Super hai posteggiato una Porsche Carrera. Io arrivo con una bici B’Twin del Decathlon. e le lascio immaginare il resto…

    P.S.

    Un iter religioso? Io? Nient’affatto…è che sono da sempre convinto che bisogna conoscere a fondo il nemico per poterlo sconfiggere…e Mosè in bicicletta credo avrebbe avuto bisogno di nu bel portapacchi per le Tavole della Legge (sarà per quello che la prima volta le ha rotte ed è dovuto tornare a farsele ridare? :-D)

  2. E’ di cattivo gusto sbeffeggiare Mose’ per aver inciampato sul maiale d’oro rompendo le tavole.Lui l’aveva pensata come una boutade di grande effetto.

    Sulla bici decathlon, sono un’adepta anche io. E le dirò, in bici faccio al mia figura (sa, la pedalata in centro alzandosi sul sellino, che nemmeno pantani sul pordoi…).

    Lei si pensi che in bòcia mangia quanto un adulto. Il problema è che tutte le cose sane (vegetali in primis) vanno a male subito ugualmente. Lui va di amatriciana e io di insalatina? Giammai!

    Sulle modelle di passaggio, posso dirle che al super ho sempre cercato di intrallazzare single. Ma mio figlio continua a dire d’esser tale, nonostante gli sganci 50 euro al colpo purchè dica “mia sorella” indicando me.

    Sa che è giornata campale? Ho quasi capito del tutto il suo commento.

    Moser a parte.

  3. a me far la spesa piace un sacco. giuro.

    e più è grosso il supermercato, meglio è.

    quando vivevo da solo a milano, avevo un appartamentino in piazza duomo, minuscolo ovviamente, e lì la spesa mica potevo farla da Peck e allora usavo la consegna a domicilio dell’ Slunga.

    perchè scrivo queste cose?

  4. Perchè è il 24 dicembre, cielo plumbeo, e in pieno momento digestione.

    Su, si sieda qui sul divano e appoggi la testa sulla mia spalla. E buon riposino.

    Se russo, mi dia una gomitata…

  5. Io amo fare la spesa.

    Passo minuti interi a confrontare prezzi al chilo (che a volte l’offerta costa più di altre confezioni, se si considera il prezzo al chilo), tabelle nutrizionali (l’ideale per mantenersi in forma è scegliere cibi con max 4% di grassi, praticamente nessuno), a verificare le importazioni e i nuovi prodotti.

    Il lato erotico…le foto dei depilatori elettrici.

    Flauta, plaudo alla Sua fenomenologia del superipermegamarket.

    Questa estate ho visto un’insegna che lasciava interdetti, della catena SISA: “MEGASISA”. Insomma, vabbé che “sisa” è termine puerile…però…eh!

    Suo,

    Lord Crespo di Svezia

  6. Vero i supermercati Sisa cominciano a vedersi anche qui a Milano, spero che la catena ancora non ci sia a Roma…lo spero per loro…

    Amica Flauta, vorrebbe forse dirmi che il fatto di comprendere i miei post la preoccupa? Grazie, eh!

    P.S.

    Ah, ma non era il tuo fratellino, quello!? Ma allora me ne vado subito da questo blog!!! ;-p

  7. E comunque non è che Mosè (o Moser) prima fa lo sbornoe a destra e a manca e fa versare l’oro del vitello nelle bocche della gente e s’incacchia e rompe le Tavole della Legge e poi può tornare da Dio dicendo: ah scusa, le ho rotte perchè mi giravano i Maroniti (che i Zelauiti, gli Amaleciti, i Leucociti e i Triti e i Ritriti li abbiamo già tutti sterminati in onore Tuo), me ne puoi dare una copia?

    Mica si fa così, eh!

  8. Mi dispiace, ma questa non te la posso passare…

    Vino, TUTTO nel frigo… Ma dico, stiamo scherzando?? Cosa potrebbero dire quei poveri rossi, ammassati tra una mozzarella e la bresaola… è come mettere un africano al polo nord…

    Suvvia!!!

    Si, sono andata, ho il cervello oltreoceano… e volete saperlo? Adesso che la vendemmia è iniziata… ODIO I VINI! Ma mettiamoli tutti nel freezer, e non pensiamoci più!!

    Un bacione Fla =)

    Claudia

  9. Rettifico:

    Pensiamoci che è meglio, se non si vuole mangiare granita di vino con vetro alla julienne…

    So troppo gnokka, anche in francese parlo…

  10. ehehe pure io compro un sacco di roba, spendo un capitale,trascino fino a casa pesi da culturista dentro le buste e poi quand h messo tutto a posto mi domando: e ora che cazzo si mangia per cena?

  11. la base della mia alimentazione sono le tartine dell’aperitivo ed i buffet dei convegni. nel mio frigo trovano posto 2 limoni, 3 yogurt (1 scaduto) e 26 bottiglie di birra (varie marche). non bevo vino bianco. il rosso sta in fondo al mobile apposito, accanto al decanter da 1,5 lt.

    in sostanza: spesa? what’s spesa?

    [avv a digiuno]

  12. giusto ieri ho affrontato il supermarked da rientro: una cassa di birra, due confezioni di anticalcare, una cassa di birra, due pezzi di formaggio, una cassa di vino bianco frizzante in superofferta, seicentorotoli di cartaigienica che non si sa mai, una cassa di birra. Adoro fare la spesa!

    Assì, anche un ciuffo d’insalata…

  13. @lord, lei è un uomo inquietante. Se non fosse per i suoi glutei….

    @ubi, da noi i Sisa (anche nella sottospecie Osa) ci son da tempo. Anche nel mio paesello, si pensi, ce n’era uno, il principale. Poi venne il Penny. Ora che son tornata in città mi gira assai la testa…. ce ne son troppi..

    @ariubi: FRATELLINO DE CHI? cmq, anche Dio avrà una fotocopiatrice. Insomma, capita di rompere il bicchiere del servizio buono, figuriamoci le tavole della legge. Sull’ararat si inciampa che è un piacere.

    @alì cara… chi meglio di te può parlar di vino! Ebbene, calcola che io bevo sostanzialmente prosecco e lambrusco, vini friZZanti che necessitano di temperatura ottimale, tu m’insegni. Un merlot giammai lo metterei in frigo.

    @arialì, che sei gnocca è noto a molti, mannaggia.

    @maf, almeno qualcuno mi capisce. Uno compra sempre cosa manca. ma cibo, quello vero, niente.

    @avv, ma diamine. E io che la pensavo massaia provetta…. Comunque la comprendo. Io quando sono da sola si e no mi lancio in una mozzarella di bufala e due pomodori. Non mi viene l’impeto, se non c’è un uomo (piccolo o grande) in casa.

    @momy…indi sei tornata? Ma lo sai vero che da adesso ci sarà un’estate pazzesca? …per dire….

  14. Ma ceRRto che lo so! Sabato sei ore di coda a 35 gradi e relativa scottatura (ridicolo ma vero, il primo sole della mia stagione…). Ieri grandi pulizie casalinghe e caldo boia, oggi ufficio assolato… no, non c’è proprio giustizia! (però stasera casa, cotolètta e telecomando tutto mio!!!)

  15. Pure a me l’emmenthal fa schifo. Ogni tanto lo compro per la moglie, provo a farmelo piacere…ma santa cleopatra…ci vogliono almeno 3 bicchieri d’acqua per mandarlo giù.

    ps

    dieci anni fa sono stato sul Sinai e da allora Mosé ha tutta la mia solidarietà. Una fatica infame sia per salire che per scendere!

  16. ah ecco.

    allora la prima volta non le ha rotte lui le tavole. erano quegli stronzi di americani che han tagliato il cavo della funivia facendo i mòna con l’aereo.

    è sempre colpa degli americani.

    non ha caso…

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