nessun titolo

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Le luci della festa, dietro, e io che saluto in fretta, un bacione sulle guance, che voglio scappare via. Si, calma, un piede davanti all’altro, ostentiamo normalità. Niente fuga alla Karl Lewis.

Domani ti chiamo, dico, e va là, che lo so che non chiamo. Ho già deciso tutto, in cuor mio, ancor prima di uscire stasera, che sarei stata volentieri a casa a piantar quadri e rimpiantar fiori. Soffoco l’istinto, e quello mi arriva sul collo, come un’ascia, secco, a spingermi a fare ciò che voglio fare. E allora scappo via. Non è proprio la storia giusta questa.

Nell’immenso lettone dormo di traverso. Abbraccio a turno i due cuscini, mi rotolo, mi piazzo a ics, cerco un filo d’aria dalla finestra. Sembro un gatto, quando si srotola indegnamente a pancia all’aria.
Marò, come me le racconto bene le favole.

Sono inguaiata, ecco cosa. E mo’ , o do’ la cera alla vecchia vita, o la cambio, o la butto. Che poi, le tre opzioni sono interscambiabili.

Un bicchiere di lambrusco, con una schiuma strepitosamente viola, e il panorama di tetti. C’è da mettere la testa a posto, adesso. Un pacco di coraggio al supermercato, mi ci vuole. In mezzo alla disperazione di questi giorni, salta fuori la via più illogica, piena di rovi che ci passi in mezzo, e non cicatrizza più. Eccola lì, appare nella schiettezza della mia casa, come uno schiaffo in pieno volto.

Però, Dio Santo, ora almeno quel che voglio lo so. Donna incosciente sono.

8 pensieri riguardo “nessun titolo

  1. Leti, e che diamine! 😀

    Search, ma bentornata eh? Sei te che fai sei mesi in irlanda, noi qui invece si produce!

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