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E’ passato IL DIRETTORE.

Il DIRETTORE è un ometto risultante da un paintshop a casaccio tra Occhetto e Einstein. Entra, ti guarda sprezzante e ride. Ride come se avessimo tutti la bocca sporca di marmellata.

Quando arriva, non avvisa. L’azione che provoca è uno scatto incontrollabile. Poi con nonchalance si rotea il mouse a chiudere le varie finestre di messenger, corriere, blog vari, mettendo a tutto schermo il serissimo programma dell’ufficio. Il telefono scivola dalla mano all’interno della manica della camicia, passa alla gamba, alla punta della scarpa, e con un calcio alla Pelè arriva fin sotto la cassettiera, con botticella giusto in testa, per annullare la suoneria. Si, perchè la suoneria con i Muppets suona sempre e solo se c’è il DIRETTORE.

Appena si volterà un istante, daremo una botta strategica alla pila di carte, distribuendole sulla scrivania come a dire "perdinci quanto lavoro ho signor direttore", il quale si girerà per beccarci in tempo, al suono di un due tre…stella!

Quando arriva il DIRETTORE, è il momento in cui ci si vergogna davvero della propria scrivania. Il pupazzetto, la matitina con la zebra appesa, la piantina mummificata, i memorandum scritti in dialetto, la cartina della grecia, la stampa del codice Ebay, il catalogo Ikea… e una moltitudine di disegni del bimbo.

Mentre parla, tutti li ad ascoltare, e olè, mi scatta il salvaschermo con le immagini dei rugbisti ignudi. Parte la gomitata al mouse, con sorriso di circostanza al DIRETTORE, che ci ha visto, oh se ci ha visto. 

Fa una domanda: una cazzo di domanda. La so, la so! Sudo, arrossisco, cerco di sembrare più professionale possibile. Scarto il vocabolario mentalmente per trovare il burocratese più adatto, a vicenda completiamo le frasi una parola a testa. Okay, discorso concluso. Altra domanda: mi allargo. Prendo il via, mi scappa un "cazzo" nel mezzo di una descrizione polemica. Sistemo un "porca….miseria" cercando di fingere concitazione, per giustificare la scivolata, e parto con vari perdinci, capperi, perbacco. Sembro mi’ nonna. Le stampo tutto, le mando via mail, le preparo un fascicolo, le presto il mio spazzolino da denti, le pulisco le scarpe coi capelli, Signor DIRETTORE, perdindirindina, tutto quel che vuole.

Mi guarda, sorride, prende qualcosa dalla mia scrivania e se ne va. Ridendo.

Non saluta, lui è IL DIRETTORE, ci mancherebbe. Dicono che mi stima, poi, quindi posso star tranquilla.

Si però. Mi ha rubato la matita con la zebra. Cazzo.

5 pensieri riguardo “nessun titolo

  1. una bella querela per furto non gliela leva nessuno, al direttore

    [avv]

  2. io lo facevo al mio amministratore delegato, di fregargli i pennarelli. poi se ne accorto, cazzarola.

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