come scegliersi un uomo

come scegliersi un uomo

Leggevo la Toby, e m’è venuto da pensare: la scelta di una casa, dice lei, è stata ben più semplice di quella di un uomo.

Eh no, bisogna diventare pragmatiche. Farsi uno schema preciso, con credenziali e optional precisi.

Tipo: quando cercavo una casa, avevo delle caratteristiche precise.
Termoautonomo, due camere più cucina ampia da far da salottino, primo piano, garage, luogo tranquillo e vicino scuola di Gabry. E porta blindata (che Mestre è il Bronx), finestre con vetrocamera. Non assolutamente umida. Costo: max 150mila.

Ecco, bisognerebbe fare uguale: uomo dai 25 ai 40, single o separato, anche con figli, bellissimo e intellettuale, possibilmente musicista, sportivissimo, affettuoso e che veda solocheme. Orfano di mamma (evitiamo la suocera a priori). Economicamente in grado di non farmi pagare in pizzeria.

Poi, a seconda dei casi, si valuta se si può fare a meno di qualche caratteristica: se è calvo, se mammà è ancora viva ma la si può uccidere lentamente col gas, se è stonato o in pizzeria bisogna fare alla romana.

Io ad esempio, ho trovato un’alternativa: la casa l’ho trovata, ma invece che pagarla 150mila, sono in affitto. Idem con l’uomo, non è fisso ma a contratto, parttime.

Basta adattarsi.

30 pensieri riguardo “come scegliersi un uomo

  1. ecco.

    adesso che ci penso io so perfettamente quali caratteristiche deve avere l’uomo perfetto. e finisco sempre con l’innamorarmi dell’esatto contrario. ad adattarmi non ci sono ancora riuscita.

  2. beh..in effetti si..è stato più facile trovarmi una casa che un uomo…ma il problema qui, secondo me, non sta nella mia capacità di scelta o di adattamento, credo… è che una casa non potrà mai dirti che ha ancora in testa un vecchio inquilino e non puo’ farsi comprare…

    e poi, adattarsi per certe cose secondo me…non si può fare!

  3. ma che simpatica combriccola… pensa se anche noi uomini potessimo scegliere la donna. E magari rivenderla opermutarla come si fa con le macchine o le moto. Sai gli sfasciacarrozze quanto lavoro avrebbero?? Magari quelle bionde con occhi azzurri, anche se vecchie e sformate, potrebbero essere esportate in cambio di cammelli…

  4. della Toby conosco solo l’avatar, con quella scollatura che sembra un’apostrofo rosa tra le parole “canotta” e “verde”, e stupisco al pensiero che per lei sia tanto difficile trovare l’omo … mah, ‘sti giovani d’oggi!

  5. Anche se ti piacessero, ciccio, io non sono sformata. Ho pure le tette adesso.

    @ubi, te pensa che ho sempre detto di adorare gli impiegati del catasto proletari….

    @caporale, e per lei qual’è la donna ideale? me lo dica, più stile Heidi o Clara?

    @cinas, sarei curiosa anche delle sue preferenze. Che la Barbie qui presente ha dei dubbi sui vecchi stereotipi..

  6. il problema è che quando hai delle caratteristiche in mente poi ti trovi sempre ad innamorarti dell’esatto opposto… ti è mai capitato?

  7. mi sono formato “sentimentalmente” ai tempi del porno-soft all’italiana: sarei indeciso tra janet agren e nadia cassini (che aveva un tattoo sulla chiappa all’epoca molto avant garde, se non ricordo male)

  8. E certo.

    Pure io lo vorrei di vent’anni ventre piatto e alito alla brezza di montagna in mezzo ai cespugli di mirtilli. Ma solo sotto le lenzuola.

    Tutti i giorni cosa me ne faccio? Dovrei spiegargli chi è jaco pastorius, e temo non capisca.

    Nono, meglio uno che lo sappia, chi è jaco pastorius.

    (se embolo ci arriva, cento punti e bambolina…)

  9. …i punti attaccali in fronte a chi sai tu (qualche post sopra) e la bambolina la vorrei di quelle gonfiabili, loro dicono sempre di si, non ti fanno becco e quando ti rompi le sgonfi e metti nel cassetto..

  10. ad averci pensato prima me lo prendevo pure col contratto a termine, interinale, da licenziare in deroga all’articolo 18… 😉

  11. Nato a Norristown (Pennsylvania), Pastorius crebbe a Fort Lauderdale (Florida) dove si avvicinò alla musica suonando la batteria verso la quale era molto portato. A causa della frattura di un polso, cominciò a suonare il basso elettrico, prediligendo i generi R&B e pop e guadagnandosi la fama locale.

    Dal 1976 la sua fama iniziò ad espandersi a livello internazionale con l’album Jaco Pastorius; nello stesso anno iniziò a suonare con gli Weather Report in due brani dell’album Black Market, e stabilmente dall’album Heavy Weather 1977, pubblicando poi diversi album. Nello stesso anno collaborò con Pat Metheny e Bob Moses nell’album “Bright size life”.

    Nel tour che segue l’uscita di Heavy Weather, in concomitanza con le prime manifestazioni dei suoi disturbi psichici, Jaco cominciò a far uso di alcolici, che fino allora aveva sempre ripudiato a causa dell’alcolismo di suo padre, e di cocaina.

    L’anno successivo sempre con i Weather Report suonò in “Mr. Gone” (1978), poi nel live “8:30” (1979) e in “Night Passage” (1980).

    A causa della crescente tensione con Joe Zawinul, Jaco lasciò i Weather e iniziò una carriera da solista, pubblicando Word of mouth (album di composizioni orchestrali tra le quali “Three views of a secret”). Suonò in vari album di Joni Mitchell “Mingus”, “Hejira” e “Shadows and lights” con Pat Metheny, Michael Brecker e Don Alias.

    Le tante dipendenze da alcolici e droghe accentuarono il suo squilibrio mentale (disturbo bipolare); le sue relazioni con i manager dell’industria discografica e i gestori dei locali peggiorarono al punto da non trovare nessuno disposto ad ingaggiarlo per un concerto.

    Jaco trovò la morte il 21 settembre 1987, in seguito ad un brutale pestaggio da parte di un buttafuori di un locale di Fort Lauderdale. Giorni prima, era il 12 settembre, Jaco, ubriaco fino all’eccesso, venne cacciato da un concerto di Santana al Sunrise Music Theatre per continui fastidi ed interruzioni. Egli vagò per tutta la notte fino a trovare il “Midnight Bottle Club”, locale malfamato alla periferia di Fort Lauderdale.

    Nonostante gli fosse impedito di entrare, dato che l’accesso era riservato ai soci, il bassista insisteva di fronte alle negazioni del buttafuori, Luc Havan. Finché quest’ ultimo, esperto in arti marziali, picchiò violentemente Pastorius con diversi colpi di karate. Quando la polizia arrivò sul posto trovò il musicista steso a terra, morente con il cranio fratturato e con gravi ferite. Havan fu arrestato per omicidio di secondo grado e condannato a ventidue mesi di carcere e cinque anni di libertà vigilata. Dopo quattro mesi fu rilasciato per buona condotta. Dopo nove giorni di coma Pastorius morì ed il mondo della musica perse uno dei più talentuosi bassisti della sua storia.

    Bell’esempio di musico!!!!

  12. Genio e sregolatezza faranno parte delle caratteristiche “must”?

    E i calli da bassista? Van bene per grattar la schiena sotto la doccia?

    Comunque io l’avrei voluto solo un po’ più alto e ricco, però non rinuncerei a (quasi) niente di lui. Indi: ho trovato l’America, o il Paese di Bongodi per restare in tema e, in entrambi i casi non è male saper che son luoghi lontani!

  13. Dice Toby: “è che una casa non potrà mai dirti che ha ancora in testa un vecchio inquilino e non puo’ farsi comprare… ”

    Mica vero! quando inizia a rompersi ogni cosa (caldaia, tubi che perdono, piccole crepe che anche se le sistemi ogni volta loro escono ancora e ancora…) allora in questo caso, la stronza, ti sta dicendo che gli stai proprio sulle balle!

  14. Calli da bassista?

    Presente!

    Ma nn mi và di passare il tempo a grattar schiene.

    Preferisco pestare sulle corde del mio Tune, e grattuggiare mele e pere sul mio Les Paul.

    Perciò: ciccia e nisba.

    GR

  15. E’ per questo che io e te non potremo mai stare insieme, embolo. Tu cerchi di un musicista la biografia.

    Dovresti cercare la musica, e forse capiresti. O anche no.

    Ti faccio un esempio: Chet baker. Leggi la biografia, e ne deduci: un drogato. …tutto qui?

    Poi mi chiedi perchè tra noi non funziona…

  16. Momy, te hai trovato un gioiello. Tientelo stretto. Strettissimo.

    maf, assolutamente si, è il licenziarlo il trucco. solo che poi al nuovo assunto devi ripetere la preparazione…

    lord, il parttime è il segreto. Anche se attualmente, ti dirò, preferisco portare avanti l’azienda senza collaboratori.

    @sioux, tranquillo, io faccio da sola. Con lo stucco son meglio di michelangelo..

    @gatto, i calli da bassista? Beh…nulla sono in confronto alle arpiste… credimi.

  17. caporaleReyes –

    a quantpo pare la mia scollatura e io abbiamo gusti diversi allora..

    Sioux –

    intanto però in quella casa ci sei andato a vivere…capita che in una vecchia coppia ci siano dei dissapori,no? 😉

  18. Amica Flauta, il fatto è che ancora non conoscevi i loro gusti musicali (e poi, ma perchè ‘sta cosa del catasto? Mah!) ;-p

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