nessun titolo
Rigira tra le mani un amore.
L’inutilità delle parole, dei compromessi, della contrattazione, la sfinisce.
Mentre lo manda via, lascia la porta aperta, e scuse e occasioni per ricominciare, per voltare pagina, per aggiustare le cose. E più ci prova, e più smette di crederci, di averne voglia.
E’ la lenta agonia delle storie che finiscono. Uno tace, lascia passare il tempo, come se tutto fosse immutabile.
L’altra propone, grida, implora, caccia via. Nel mare del silenzio, e di tutte le parole che son già state dette, non c’è spazio per nulla.
Lei guarda la finestra, e gli occhi le si inondano di rabbia. Ha cercato di opporsi all’ennesima storia fallita, ha cercato di crederci, di aggiustare i pezzi, dimenticare, dimenticare, perdonare, perdonare, ricominciare, implorare un solo gesto. Nello squallore del sesso, prendere il piacere come merce per ferirlo, e addormentarsi vuota.
Ci credo solo io, si diceva. Non serve a niente, ripeteva. Ma il coraggio di provare altrove, ancora, e fallire con un altro, ancora, non c’era più.
Che tutti gli uomini sono uguali, che ogni storia è identica, che bisogna adattarsi, per non rimanere soli. Quando invece, la solitudine più feroce è quella di fronte al silenzio di chi ami.
O credi d’amare. Perchè è impensabile non amare più, si ripete, non potrei vivere senza amare.
Come fosse automatico. Ti svegli, e ami qualcuno; smetti di amarlo solo perchè inizi ad amarne un altro. Magari.
Lui intanto guida, verso la routine della sua vita, incapace di reagire, troppo pigro per voler decidere per primo. Sopporta le scenate, in silenzio. Non lo sa proprio cosa dire. Non vede l’ora di fuggire, che non capisce perchè lei lo stressi tanto. Poi, è devastante, mi tratta malissimo. Lasciamo le passi. Che tanto le passa sempre.
La neve scende, infierisce sui colori, uniforma i paesaggi, cancella le forme. Tutto rimane immutato, nella neve fresca, immobile, come quel tempo in cui tutto si sospende,in cui nulla si risolve, nulla si costruisce e nulla si distrugge. Forse verranno tempi nuovi, che romperanno il silenzio.
Lei asciuga gli occhi, si maledice per aver perso tempo, per l’ennesima discussione inutile. Quando smetterò, ripeteva. Quando finirò di provarci, di dargli l’ultima occasione.
Forse, oggi.
20 pensieri riguardo “nessun titolo”
avrei potuto scriverlo io quello che hai scritto tu …temo che sia un male comune a molte donne anche se questo non consola , temo che con certe persone le ultime occasioni non servono… sono sorde e meglio sarebbe per noi diventare mute …ma andarcene velocemente ..
buona serata
e.
E’ mezz’ora che certo di scrivere un commento decente. Non ci riesco. Però tengo a te, sempre e comunque.
Sto ascoltando una canzone che è la perfetta colonna sonora di questo post.
Sto piangendo, Fla.
Ti abbraccio. E mi abbraccio.
Micaela.
momy, grazie. ogni tanto, credimi, si ha bisogno di sentirselo dire, che magari il tempo fa cambiare idea anche agli amici…
miki, eh no dai…a che serve? a nulla. serve a niente.
(fla che s’è addormentata con lacrimoni vigliacchi sul cuscino)
e., so che capita a molte donne, e penso anche a molti uomini. Sono pure le discussioni principe del natale.
…che non si pensi non sia autobiografico, eh.
Flà, non riesco a commentare questo post …mi pare di sporcarlo. E’ così intimo che mi sento invadente a dire qualsiasi cosa…
L’unico pensiero che ho in questo momento è che, noi donne ( io in primis), dovremmo tentare di amare noi stesse.. solo allora potremmo sperare di vivere serene con o senza un uomo accanto. Un bacio. M.
Mata, hai ragionissima, certo.
Ma il dato di fatto qual’è? Ci imbarchiamo comunque in impossibili discussioni. E io, nella mia vita, ne ho fatte a bizzeffe, sebbene non sia decisamente una donna pedante.
E’ il dazio da pagare, quando una storia finisce. Anche se a volte vorrei essere un uomo, e star li a far scena muta attendendo gli eventi….
*Anche se a volte vorrei essere un uomo, e star li a far scena muta attendendo gli eventi….*
la perfetta conclusione al post.
Già, dolce searchy.
E’ che, come dicono amici e colleghi, sono una roccia, sono bella aggressiva, sono impenetrabile, vado d’azione e agisco invece che aspettare lo facciano gli altri per me.
Tutti insulti mascherati da pregi.
Vorrei per natale un carattere nuovo: remissiva, dolce, debole fanciulla da difendere.
Poi però chiudo il blog, e scrivo solo su ricette.com.
AAA cercasi ricetta della torta al cioccolato ripiena di datteri e carrube… (al momento non riesco ad immaginare di peggio)
questa scena me ne ricorda mille altre, sa…
[avv]
Ma Venezia Venezia o Mestre? Mi dicono che la differenza è notevole…
@momy, che gusti….una torta alle carrube per il mio cavallo, semmai…
@avv, sempre donne siamo. lo so che sa.
@ubi… ostia, devo rispondere da te giusto?… Venezia è vivibile, perchè no, basta abituarsi.
Che poi io stia a Mestre è per necessità d’aver 4 ruote. Casa-auto-musica, son le mie certezze di vita.
Vero.
Tutto vero.
Ma dov’è l’errore? Chi è che sbaglia? Gli uomini sono tutti uguali? Tutti stronzi? Voi siete tutte martiri?
Perchè devono essere le mogli a dirti che sei una geisha dei tempi moderni? Scelte sbagliate, forse, e allora perchè non evitarle? O perchè non viverle serenamente se le hai volute, queste scelte?
Ci sono donne che fanno l’elogio dell’amante: impegna poco, ti lascia la tua libertà e se si presenta con le valigie in mano ti prende un colpo.
E donne che mandano via, ma lasciano la porta aperta.
Ma perchè? Che senso ha?
Per piangersi addosso? Insieme?
ma ci avete mai pensato dove sta l’errore?
Non sarà forse possibile che l’amore oggi è impervio e che a scalare si deve essere in due? Ah, vero, è sempre lui il rinunciatario.
Non c’è speranza, allora.
A meno che non decidiate di smettere di piangere sulle colonne sonore o sui post di splinder: basta vivere, mica gli uomini saranno tutti uguali (stronzi) e le donne anche (martiri).
Sesso per “prendere il piacere per ferirlo”? Ma che dici?
Le ferite sono assolutamente imparziali, menano fendenti a tutti, anche a chi non lo da a vedere.
Trovate prima docvè l’errore, poi si vedrà.
Buon capodanno.
L’invivibilità di cui sopra mi è stata riferita rispetto ai prezzi impossibili delle abitazioni ed al costo drogato degli approvvigionamenti…
Io l’auto l’ho cancellata, ora le mie certezze sono musica e…uhm…
A me piace molto il modo di scrivere, incisivo ed espressivo, visivo, azzarderei.
Non è da leggere con la razionalità, altrimenti scoppia il malditesta e verrebbe voglia di picchiare le donne, che a complicarsi la vita, a desiderare molte volte quello che NON ci fa felici, lo facciamo tutte.
Poi la razionalità riporta tutto a dimensioni più sicure….. Ma qui si parla di sentimenti ed emozioni, e dare libero sfogo a quest’ultime, non c’è niente di male, ma a patto che non siano loro a decidere.
Silly
sniff.
scusa ma non so dire altro.
Oh silly, hai detto per me.
Metà di ciò che scrivo è solo al fine di scriverla. Di riproporre un target che posso aver provato, o posso avr vissuto da vicino attraverso altri.
E’ come scrivere una canzone: scrivere per far immedesimare chi l’ascolta.
E’ il problema del prendersi sul serio, di lanciare dictat, che purtroppo a casa mia, in questo blog, dovrebbe essere atteggiamento bandito, anche per i commentatori.
Prendere piacere per ferire, è ciò che molte donne fanno, anche se forse meno spesso degli uomini. Non discuto sulla giustezza della cosa, ne propongo solo una rilettura.
Il discorso delle amanti poi non ho ben capito cosa c’entri in questo discorso, se è riferito alla “geisha dei tempi moderni”, allora mi faccio una grassa risata e fine. Visto che è commento a me dedicato riferitomi da un amico, di una moglie (e non la sua) abbastanza bigotta.
Penso sempre che il problema non siano le amanti, ma i mariti. Ma ribadisco, non vedo cosa diamine c’entri col post…
L’errore non c’è. Se non quello di voler leggere ciò che si vuole, col piglio di saperla più lunga.
E francamente… me ne infischio.
Il mio capodanno sarà spettacolare, grazie.
Fla, non c’entra col post, ma quest’anno il natale sta colpendo mica male anche me…
sarà che sto invecchiando?
Leti
io mi sono organizzata, e ti assicuro… non cederò all’annuale vittimismo natalizio!!
Ho cene e inviti galanti, e st’anno il “no” è abolito. Oh porco boia.
Oooh, brava, così mi piace! 😀