nessun titolo
Mi son svegliata giovane. D’un tratto non c’erano rughe sul volto, perchè mai ci son state. I miei capelli brillavano, tanto simili a quell’oro di mio figlio. Ero agile, e colma di idee, e energie, e musica che non ho ancora suonato.
E dietro, un carro di ricordi, frasi, discorsi, parole, che mi inseguono da mesi.
Non ho mai smesso di pensarti. Ne’ quando stavo bene, felice, appagata, ne’ quando scavavo il fondo delle mie lacrime, nell’angoscia delle mie ore. Legame insulso, che non ho saputo stringere. Sapere che te ne stai in una clericalissima fossa, scomparso dal mondo senza darne nota.
Penso se anch’io, ora, dovessi sparire come te. Un dolore al petto, e via, signori si chiude. L’età è la mia stessa, il periodo, il luogo, il lavoro, tutto ci accomuna. Tutto, ci ha sempre accomunato.
Troppi film americani mi costringono a credere che ci sia qualcosa che volevi lasciarmi, una strada che volevi indicarmi. E’ che sono presuntuosa, non ascolto.
In quei giorni mi passava accanto una musica di Battiato, che mi straziava come fosse la tua promessa, di starmi accanto, anche se te ne andavi all’inferno. Quell’essere speciale, che mi ero dimenticata d’essere. Quell’amare la testa, e le mie contraddizioni, e le mie perversioni. Come se dell’incarto non ti fregasse nulla, in continua sfida con la mia intelligenza. Quell’intelligenza che amavi, quell’accanirsi in querelle inutili, in cui cercavi di farmi cadere.
Mi son svegliata giovane. Ho compreso stamane che ho la tua vita da vivere. E 34 sono abbastanza per non voler più perder tempo, con la strada, il lavoro, l’uomo sbagliato. Non una ruga, solo spine nell’anima che voilà, tolgo, e non vedo più il segno. Ho una copertina che si sgualcirà, ma ho altro, che giace sotto la polvere, per pigrizia, e devo investirlo, impiegarlo, gettarlo in mare e aggrapparmisi, ora che tutto affonda.
"Diffida, di chi saprà solo amarti".
Adesso chiudo gli occhi, e cerco di ritrovare il tuo ultimo bacio, con le vertigini, alla stazione. Guarda che hai promesso… non voglio più invecchiare.
7 pensieri riguardo “nessun titolo”
Come sai toccare il cuore, Fla…
troppo buona.. a me sembro invece melensa. Ma tant’è, certe cose meglio buttarle fuori.
la prossima volta che dici a me che parlo solo con la voce del miele ti spacco un unghia, eh.
Search, lo sai meglio di me, quando scatta l’anniversario si va in paranoia.
Ecco, io sono in paranoia.
Perchè era quello giusto.
E sicuramente, quando un infarto te li porta via, son tutti “quello giusto”.
so tutto, fla.
mi ricordo molto bene, di lui.
Ecco. Mi hai capito. Che quando capitano, son sempre tutte insieme.
E non mi passa mica sai. Come fosse stata la mia unica via d’uscita, quella.
Fla, se era quello giusto non passa. Si attenua il dolore, smette di batterti in testa, smetti di sentirti soffocare qualsiasi cosa tu faccia,ma non passa mai.
Io non sono ancora neanche ad un mese, quindi non so dire come sarà col tempo, ma so che fà dei botto pazzesco camminare nel campo minato dei ricordi.
Non sei melensa. Sai parlare di ciò che provi! E ti invidio per questo, perchè vorrei riuscirci anche io, specialmente adesso, ma mi si confondono i pensieri in testa, e alla fine, non riesco a parlare, nè a scrivere.