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Questioni di genarchia. Schiacciata dal tacco delle prevaricazioni, dove tu sei un niente, una pedina da usare a piacimento, spostare, schiacciare, umiliare. Chi fa sbaglia, chi non fa non sbaglia mai, sebbene nel caso, l’errore è solo una scemenza gerarchica che ha motivo d’essere solo per le guerre di supremazia del "potere", tra barchette della flotta (insignificante flotta in mezzo al mare).

Ho risolto un problema, mi ripeto, debbo esserne soddisfatta a prescindere. Certo, dovevo esser più furba, agire col benestare della gerarchia, che se ne sarebbe presa oneri e meriti. Meriti, direi. In barba allo spirito di collaborazione, ma mi ripeto, non è il mio mestiere, non è il mio modo di pensare e agire

In un nano secondo, nella mia testa passa un treno di decisioni fulminee: chiudo il pc e adesso cazzeggio. Chiedo il part-time. Chiedo la mobilità. Me ne vado. Me ne vado. Me ne vado, che nessuno è indispensabile. Me ne vado, e tanti saluti. Non è questo il mio mestiere.

E’ iniziato nel peggior dei modi, questo anno malefico. Con un sesso selvaggio con pelle che nemmeno ricordo, e tortellini freschi e fuochi d’artificio in strada. E giù, a rotolare in un next-day negativo, sfortunato, gli incubi, le grida soffocate in gola, la rabbia inarrestabile.  Ma tengo botta, in modo egregio, con lo stoico sorriso.

Me lo ripeto, non è il mio lavoro. Ripenso ai miei progetti, ai miei investimenti mentali, mi ripeto l’obiettivo di tutto ciò, inspiro ed espiro lenta.

E vado ad insegnare. E a provare. E a studiare il Barbiere di Siviglia, di nuovo in orchestra (dopo… quanti anni?).

 

E’ San Valentino. Non come l’anno scorso, ma è san Valentino. E io sono innamoratissima, di me.

9 pensieri riguardo “nessun titolo

  1. e allora buon San Valentino!

    PS: c’è un lavoro per pagare il mutuo e un lavoro per appagare la vita e per progettare un futuro migliore. Orchestra & Barbiere di Siviglia? A quando il concerto?

  2. in un’orchestra.

    tu non puoi immaginare quanto ne sia ammirato.

    sul resto, il lavoro è solo lavoro.

    e basta.

  3. ah, e a me, di sanvalentino, mai fregato niente. mi devo solo ricordare che è un casino andare a mangiare fuori.

  4. Mamma mia, pare che la storia turbolenta ce l’hai col lavoro, mica con l’omo: non mi piaci, ma un po’ ci spero; t’ho dato l’anima, non mi ripaghi in niente; non mi concedi vacanze, né tanto meno regali; io ti dedico tanto, i risultati passano in secondo piano. Ho deciso, mollo tutto!!!!

    ……

    ……

    Che palle, senza non si va da nessuna parte, se zoppica.

  5. Ancora mi rode lo stomaco, per dire.

    …mercoledì, momy. La parte è incomprensibile, son otto anni che non suono un’opera, sono piuttosto preoccupata. Ma anche li, devo giocarmi le mie carte.

  6. cinas…. lusingata.

    Ieri ho ricevuto una mail sullo stesso argomento, da un altro responsabile (non il mio, purtroppo). Che invece si complimentava entusiasta con me. Per dire. Un colpo al cerchio, uno alla botte.

    Diciamo pure che mancano “solo” dieci mesi e mezzo alla fine di quest’anno di merda. Ehm.

  7. ieri, al telefono, io e il b:

    b – buon san valentino!!

    io – …

    b – ok, me lo dico da solo: b, vaffanculo!

    io – certo che tu mi leggi nel pensiero come nessun altro, eh…

    [avv]

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