La festa delle medie

La festa delle medie

Sono andata ad una festa di compleanno.

Sedie lungo il perimetro del salotto buono, bicchieri celesti e bicchieri rosa, salviette celesti e salviette rosa, bottiglie di succo (più moderne, era bellini) e prosecco, poi declassato dai "maschi" con la birra. Spruzzi di schiuma in giro per casa appena aprivano le bottiglie, per bagnare le fanciulle in tenuta da capodanno. Ovviamente, i maschi da un lato del salotto, le femmine sedute verso il buffet. La festeggiata e la mamma meridionalissima facevano fugaci apparizioni per portare ogni sorta di colesterolica pietanza (fritti e affini, sostanzialmente).

Ogni tanto giungeva una nuova invitata, entrava e iniziavano i gridolini d’allegria "ciaaaaooo! ma daaaaii!!! ma non dovevi!!! ma sei bellisssimaaaa!!". 
I maschi parlavano di calcio, ruttavano e si perculavano vicendevolmente in toni non proprio da accademia della crusca.
Le femmine commentavano le mise, si aggiornavano su "tizio che ha mollato caia che ora sta con quello della terza B.." e racconti tipo "sai che l’ho visto vantarsi la giulia?" ove "vantarsi" è terminologia arcaico-veneta per definire il limonamento giovanile.

La festeggiata ha fatto tre cambi d’abito, manco fosse la valletta di Sanremo.

Compiva 33 anni. Si, 33.

Io e la Fede (madre di due gemelli di cinque anni, per dire) facevamo le idiote "ma lo saaaai che la bionda lo ha già fattooooo?" "ma daaaaaiii! ma le ha fatto maaaale??" "ha detto che ha perso tanto sangueee" "ma se si è lavata subito non rimane mica incintaaa" "ma se mangi aglio la sera prima mica rimani incinta, scema!"…….

Poi è arrivato il papà della festeggiata. A cadenza di 15 minuti, tirava fuori una chitarra diversa. Arrivati ad un buon numero (di strumenti disponibili e di bicchieri in corpo), abbiamo messo su la band. Andrea alla classica, io alla dodici corde, il padre della festeggiata alla fisarmonica, e canzonieri dell’era fascista. Repertorio vario, da "la fameja dei goboni" versione integrale (incluso e-dopo-ssento-ani-ghe-ga-fato-el-monumento) a Osteriaaanumeroventiiiii, complici i fumi dell’alcool che facevan tornar alla mente solo i versi più osceni che il veneto tutto ricordi.

All’una di notte, con i polpastrelli viola causa 12corde, do’  forfait e vado verso casa. Mi chiedo dove ho messo la DeLorean e come mai mi stia portando a casa Michael J Fox.

23 pensieri riguardo “La festa delle medie

  1. certe feste-sparlo sono sempre un pochino così…

    c’è poco da fare… il tempo passa per tutti e le persone cambiano! ; )

    ed è divertente vedere come cambiano!

  2. meno male che ci sono le amiche che ti dan corda e che ad un certo punto le feste svoltano.

    e poi con fox che è successo?

  3. dLAY, hai preso un abbaglio… non era un ritrovo dei miei compagni delle medie. Era lo stile, festa delle medie, di eliana memoria.

    cinas, urca.

    giffa, diciamo che Fox non è il mio tipo, via.

    Cmq… c’era uno degli invitati, ecco, il boss della mia amica. Essendo molto bello e dannato, aveva stuoli di fanciulle attorno. Ma guardava insistentemente me. Ah si, poteva essere la giornata giusta (ma mi ci vedevate a limonare sui divanetti? su….).

  4. manno’ anna… magari era un pochetto strabico o aveva la lente a contatto che pizzicava…

    non e’ detto che proprio per forza guardava te.

  5. Nic, la festeggiata ha fatto la spia. Per questo ne sono così certa. Ecco.

    E mi ha riempito di foto. Ma pensa te, se devi sempre rinnegare la mia estrema beltà. Bell’amico che sei.

  6. Ma ti sei fatta appioppare la 12 corde, proprio la più ostrica da suonare?

    E comunque riguardo al figo, ricorda che a quelle feste lì ne devi ballare di lenti prima di finire sul divanetto … che poi sui divanetti ci sono i turni, eh?

  7. una biondona che canta osterie con la verve di un carrettiere come potrebbe mai evitare di attirar l’attenzione dello strafigo (e dannato?).

    In pieno stile-medie lascia detto alla tua amica che non ha assolutamente il diritto di passare il tuo numero a suddetto figo-elemento poiché troppo “usurato” dalle altre. Tempo 5 minuti e ti chiama!

    Quella dell’aglio la sapevo anch’io: se lo mangi prima non ci sarà un durante, indi niente postumi… eh eh eh

  8. @strato, intendo prendermi un’acustica tra breve. volevo testare la mia resistenza. coi polpastrelli che han smesso di farmi male solo oggi.

    @momy, l’ho già scongiurata di reprimere il suo istinto di Cupido, tranquilla. anche se, ripensandoci… ehm. mah.

  9. Strato, è universalmente risaputo che che gli uomini delle medie (o alle medie) son un po’ tardi… poi crescono. ah ah ah ah pardon

  10. Flà, se cerchi una cosa tranquilla, tipo entro i 350 euri, prova le Yamaha: trovo che abbiano un ottimo rapporto qualità-prezzo (per me meglio di Ibanez, Fender, Cort, etc…); vabbè ma te sei nell’ambiente, ne hai di gente da sentire…

  11. E’ che Yamaha mi ricorda troppo il mio primo flautino, da studio, praticamente amianto che mi si scioglieva in mano.

    Prenderei una Ibanez, le dirò. Pure una Gibson, potendo. Ma mi accontenterò di quello che troverò, che sappia non disintegrarmi i polpastrelli, e che si abbassi a farsi suonare da una pessima chitarrista come me.

    ma mi sòno el flauto, ostia, cossa che se pretende…

  12. Forse no i xe contenti de come che te o sòni, zio chen!

    😉

    Poi non insisto più:

    – Gibson = wowowowwww;

    – Yamaha = wowwino;

    – Ibanez = bleearrrhhh….

    (parere personale eh?)

  13. disèmo che quel che riesso comprar sarà beissimo a prescindere (ehehe)

    io cmq suono dadddddIo eh. ecco.

  14. e io che sono arrivata di corsa, ho letto “yamaha” e ho pensato: oh, miss fla si fa la moto.

    (nel caso, ci ripensi: meglio il monster 600 ducati)

    [avv su 2 ruote che fa pure le penne]

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