nessun titolo
L’alienante ufficio di cui costituisco il 50% effettivo si occupa del calcolo degli oneri edilizi, nonchè del rilascio dei relativi permessi di costruire ed affini. Una mole di lavoro che, nonostante il fannullonismo di cui ci accusa quel politico lì, e il lauto stipendio che non supera il migliaio di euro (che lo dico, non si pensi che si guadagni di più, a far il comunale), ha la costante necessità d’essere svolta domani per ieri.
La scorsa settimana uno degli architetti che istruiscono le pratiche, ci ha chiesto i tempi utili per il rilascio di una pratica intestata al babbo. Niente vie preferenziali, solo un orientamento per gestire un’urgenza. In tutta franchezza, ho risposto "non ne ho idea, ma facciamo il possibile".
Temo che in 4 anni di glorioso operato in questa scrivania, non ho mai avuto una pratica non urgentissima-hofermiglioperai-perdoilcontributoregionale-abbiamol’inaugurazione-devoandareinferieinscandinavia-holanonnamalataevogliovedalacasafinitaprimadimorire. La boria con cui viene richiesta una strada prioritaria alla propria pratica (che di principio diamo a qualsiasi ditta, per inciso, prima chiudiamo il fascicolo e meglio è per noi) ha diversi stadi: la ruffianeria spiccia, il "lei non sa chi sono io", il moribondo, l’arrogante, fino al richiamarne l’attenzione dei supremi capi (che solitamente comprendono e si limitano a segnalarci la cosa senza pressioni inutili).
Come è capitato spesso, abbiamo fatto un paio di salti mortali carpiati, ma da ginnasti esperti l’abbiamo considerata normale routine. Stamane il collega architetto è entrato di corsa nel nostro ufficio, lasciando sulla mia scrivania un vassoio di briosche calde, ringraziandoci.
Io e Mario ci siamo guardati, increduli.
16 pensieri riguardo “nessun titolo”
apperò.
sfaticate e corrotte, diciamolo.
Corrotti?
L’incredulità è vederci ringraziare da un collega (fannullone?) per ciò che per noi è la normale routine. Correre come idioti per fare, in due, quel che farebbero in 5.
…è per questo che non mi assumeranno mai, temo.
ma scherzo! dicevo per le brioche.
Ovviamente di trasferire tre fannulloni (qui a Roma in qualche ministero ce ne sono a bizzeffe) da voi e così imparano la nobile arte di guadagnarsi il pane con il sudore della propria fronte non se ne parla, vero?
(Esa, che ha appena scoperto una cosa che si chiama acqua calda)
esa credimi, i fannulloni ci sono anche qui. Di base Brunetta ha ragione, se non sapessi che i primi a mandare a casa saremmo noi precari, con meno “santoli” a difenderci.
Epperò sarebbe bello fannullare tra tè e biscottini, passeggiate in campagna, salotti letterari…ah, la nobiltà!
FLAUTA, che piacere rileggerLa!
Lord Crespo di Svezia Suo
lord, ma bentornato! alla buonora!!
Si aprono le iscrizioni al concorso decifra la frase criptata!
judy….. eh? non ce la posso fare, via, è mercoledì mattina.
Beta te, io qui faccio i salti mortali per preparare le pratiche da portare in Comune, negli uffici come i tuoi, in tempi record, e poi magari stanno fermi sulle scrivanie per quasi un mese….altro che ringraziare….
che bello quando ringraziano.
la riconoscenza ormai non esiste più.
Confermo, anche da me tutto per ieri … e niente brioches!!!
Si devono essere accorti che il “presto e bene” non solo è possibile, ma è necessario, quindi “presto, bene, gratis … e lavorando per due!”
Le pratiche restano ferme anche qui, solitamente per questioni di firme. E chi firma non è quasi mai a contatto reale con l’utenza, che si sfoga con chi ha davanti, a prescindere.
Stamane ho letto che non ci detassano gli straordinari. Certo, gli statali son fannulloni, figurati. Ma che facciano dei bei controlli, a livello di dirigenti, e multino chi compre i dipendenti fannulloni, allora. Porca di una miseria, per colpa di qualcuno taglian le gambe a tutti….
Diciamo che i fannulloni ci sono anche nel privato.
Solo che nella aziende private, dopo un breve periodo di fancazzismo, vieni spedito a contare i bulloni in magazzino finchè, morendo di noia, non ti licenzi per sfinimento.
Nel pubblico chiedono un trasferimento e risolvono il problema.
Quelli a tempo indeterminato, s’intende.
Io sono stata una di quelle “aiutooooooperdoilcontributoregionaleee” e devo dire che mi ha aiutata sia il comune che l’ASL (miracolo!!!). E allora gli ho portato i dolcetti di mela cotogna della nonna. 🙂
Flauta, le piccole soddisfazioni di un ringraziamento son così rare che bisogna proprio segnarselo sul calendario e ri-festeggiare ogni anno in ricordo (che passano anni prima di rivederne un altro, di gesto decente).
Quanto al pubblico&privato… è così difficile mandare via qualcuno (a meno di beccarlo in flagranza di reati gravi – e anche in quel caso non è detto), una volta che ha un contratto, che sembra proprio che le nostre leggi siano state fatte solo per tutelare i fancazzisti. E questo fa tristezza.
Adesso vado in magazzino a contare i bulloni, ne ho alcune casse, chissà mai.
conta i bulloni anche per me… io rimango in ufficio a (scIafff) attendere la capa (scIaff) con la frusta.
Bea vita far il precario. Fan cul….