nessun titolo
Cinquanta centesimi scivolano sulla spalla della gondola, scendo agile dall’approdo allo scafo con l’equilibrio nel sangue. La laguna ci culla, ci dondola. Per due foresti ondeggia spaventosamente. Taglia in due il canale verso San Tomà, il sole a tuffarsi sulle trifore dei palazzi, e tutto luccica come nel più bel film della storia. E stranamente vuota, la città ruffiana, accompagna i miei passi, la mia camiciola con le maniche a principessa, i pantaloni bianchi, Kate Bush sulle orecchie.
Mi chiedo come i turisti non sappiano mai vestirsi, a Venezia. Infradito, canotte striminzite e pantaloncini da spiaggia, e faccia ebete. Con l’afa che ti fa sudare e prender la malòra all’ombra dei palazzi, con la corrente d’aria delle calli. E le piaghe ai piedi, dopo il primo giorno.
Manifesti che incitano a sposarsi in laguna come novella Las Vegas, o a partecipare ad un concerto di un’improbabile orchestra bulgara che suona lie quiatrio stuagiuoni di vivuialdo, cocài che dominano minacciosi dalle trifore, pendolari che non alzano nemmeno la testa, che il paesaggio lo conoscono, non gli fa più effetto. Il passo veloce della Serenissima, e quello lento, perso ed ebete dei foresti.
Passo l’ultimo ponte, accanto ai giardini Papadopoli. Penso che dovrei perdonarti il fatto di avermi perdonato. Penso che dovrei perdonarmi di averti perdonato troppo. Penso che sono perdonata, ma adesso basta cazzate. E penso, perdonami, ma non ti perdono. Per dono, pèrdono, perdòno.
E mentre mi bartezzago il cervello, un trancio del ponte di Calatrava a dirmi che pure quello, prima o poi è finito. Mi sento sollevata (come un ponte). E felice (come da ponte, così fan tutte d’altronde).
E non importa, che mi son capita io: ho firmato oggi. Ho gli amici per brindare. Fannullona!!
7 pensieri riguardo “nessun titolo”
e noi abbiamo brindato, insieme.
è imperdonabile non perdonarsi per essersi persi un perdono.
(io mi capisco, lei lo spero…:)
Sauti, mf
ps: qual è l’abbigliamento adatto, per Venezia?
io mi capisco e mi rincuoro.
l’abbigliamento adatto?
disinvolto. asics ai piedi, pantalone leggero, camiciola e pulloverino. e ottima macchina fotografica, da riservare alle calli nascoste.
o alle scale a bòvolo. ma questa, questa è un’altra storia.
Pulloverino? Adesso? Sudo solo all’idea…
certo. caldo fuori, sudata in fondamenta, poi visita della chiesa bella fredda e umida, e ti prendi una malora.
e te strato, ostia, ti ga un’età.
perfetto, spero che un paio di vecchie Nike vadano bene lo stesso.
mf
meta, anche le allstar scritte dell’epoca delle medie.
il riferimento alle asics era un messaggio subliminale.