nessun titolo
Quando inizi una storia, c’è una serie di cose che solitamente avvengono.
Saltiamo l’approccio, i convenevoli. Si parte col racconto degli ex, che col tempo diventano ex mariti e mogli, poi accenni divertenti sui morosi di prima, facendo una cernita accurata delle informazioni da dare. Dire o non dire se lei ti ha mollato per un altro, ad esempio. O descrivere con dovizia di particolari scabrosi le varie avventure tra una relazione e l’altra. E mettere, importantissimo, un alone di misteri sugli ultimi mesi, per non dare indicazioni certe sul proprio stato d’animo, che solitamente si suddivide in
stopiangendoancorailmioexchemihamollataperunaballerinabrasiliana
mistavogiustotrombandoancheipilonidell’Enelfinoaieri.
Qui e li lanci messaggi subliminali, tipo "mia moglie era una disordinata cronica, vivere li era un casino odioso" al che devi comprendere di ripiegare bene le tue cose, che lasciargli in giro perizomi per casa non è affatto apprezzato; "mi vergognavo di presentarla ai miei amici" che preclude ogni slancio di estrema creatività vestiaria futura; "mi soffocava di scene di gelosia" che è un chiaro messaggio di "no sta romperme i cojoni" oltre che prevedere una seria pettinatura cotonata, a copertura di future escrescenze; "era sempre alla partita-pc-baretto-fuori con gli amici" che suppone un minimo di attenzione a non trascurare platealmente questa conquista, magari aggiungendo un "beata te! io l’avevo sempre appiccicata, non la sopportavo, così la tradivo ovunque per ripicca". Non so se funziona. Io ci provo sempre.
Con l’età, arrivano anche i gustosi quadretti da genitori, al che c’è da stare all’occhio se in casa ha foto dei figli attaccati al frigo (ottimo) nello studio (superbo) o si e no sul desktop (lagnoso…). Mai, dico, mai criticare le figlie femmine con un uomo.
Tant’è. Questi step li si passa quasi di routine. C’è un che di piacevole, nel ritrovarsi piano piano "coppia", tu gli presenti i tuoi amici, lui i suoi. Imperativo esser divertenti e simpatici, senza flirtare con altri convitati, cosa che mi viene male, più per forza d’abitudine che per reale zoccolaggine.
Poi c’è il sesso. Il sesso è tutto uno studio. Hai una tabella in cui devi collocare la persona. Solitamente al primo incontro, sentendosi entrambi rivestiti di un curriculum da dimostrare, si sciorina il repertorio migliore, eventualmente evitando le estremizzazioni, rimandate al secondo incontro.
Insomma. Ci si conosce, si esce, si vede "come va".
Poi, prima o poi, arriva quella frase. Quella tipica. Siete a cena fuori stasera, si farà tardi, si berrà tanto, domani non lavori tanto, ma allora… ecco….
"ti fermi da me?"
…..
Panico. Devo portarmi lo spazzolino? Che devo fare, si rientra alla sera e … mi strucco, come fossimo una coppia che sta insieme? ah, quindi si sta insieme? non è che poi avrò un beauty qui, un mio accappatoio, le ciabattine, farò la spesa e laverò i piatti, e le….oddio….le sue chiavi di casa?!?
E vedi già, la suocera, il pranzo di natale, sua figlia da andare a prendere all’uscita della discoteca, le vacanze sulla neve, la perdita del potere del telecomando, i suoi cd che si mischiano coi tuoi, i suoi libri che si impadroniscono dei tuoi, il brodino caldo quando avrà l’influenza, farsi i fanghi alle terme di Montegrotto insieme da anziani, confondere gli esami delle urine l’uno dell’altra..
Qualcosa mi dice che vivrò l’"inizio della storia" molte volte. Fermandomi li. Aiuto.
17 pensieri riguardo “nessun titolo”
il momento topico è stato la fusione delle biblioteche.
per me.
madonna
la faccenda del cv alla prima notte di sesso mi ha fatto troppa tristezza.
io comunque ci ho scritto che son bravo con le lingue.
ohgesùohmamma!
Viene voglia di restare da soli.
E buttarti senza pensare troppo? Dico, per il bene della tua salute mentale. 😀
Scusa eh, ma i favolosi regali che si ricevono in inzio storia e le fantastiche attenzioni e premure manco le nomini? Daiiii, troppo surreale la sitazuone!
Silly
…silly, esa, è un blog, mica la mia autobiografia 😉
la fusione delle biblioteche è difatti ciò che mi turba di più. assieme al brodino (gli uomini malati sono insopportabili..).
e comunque, meglio ironizzare sulle proprie paure, no?
dici che non si riese a vivere in uno stato perenne di “inizio della storia” sempre con la stessa persona, eh??
….
I CD divisi.
E le figlie femmine, no, non si toccano.
gli uomini malati sono insopportabili, vero ma normalmente un uomo si ammala 1,2 massimo tre volte l’anno, le donne il mestruo e relativi sbalzi di umore ogni mese e ti posso garantire che anche voi siete insopportabili.
mio dio è un weekend che parlo con le amiche proprio di ste cose. che ormai, essendo intorno ai trenta il passato è ingombrante. e confesso, ho mentito spudoratamente su “ma quando sei venuta a letto con me, quanto era che non facevi sesso?”lui aveva risposto per primo, e parlava addirittura di MESI. dire uhm, una settimana, mi sembrava di cattivo gusto.
mah. quando stiamo male restiamo mamme, donne di casa, insegnanti e impiegate, come sempre.
un uomo, ecco, se sta male lui si deve fermare il mondo (e la sua compagna deve accorrere al suo capezzale ignorando ogni altro futile impegno…). perchè come stanno male loro non sa male nessuno…
poi, mah, sta cosa del ciclo è una stronzata. ve lo dico.
@plettrude, standing ovation per te.
che c’hai ragione, è bene dare l’impressione giusta all’inizio. ehm.
@toby, anche gli elefanti volano allora….
@number, le etichette sui cd è una delle cose che dovrebbero insegnare al corso prematrimoniale….
è vero, è complicatissimo . Però i primi tempi sono pure i più emozionanti.
io sono per gli “ognuno a casa propria”. Al limite limite prima o poi arriverò a cedere un cassetto… ma la libreria è sacra! Ed è MIA. eh eh eh
@momy….amen sorella.
@maf… finalmente sei riapparsa!!!
guai a te se fai casini.
searchy…. ma come mi conosci bene…..:DDD
bellino, questo post.