Lele
La Stefi mi ha detto che siamo proprio perfetti insieme. E io alla Stefi credo, che siamo compagne di scuola dalle medie.
Sabato, alla festa dell’università, abbiamo ballato insieme, scherzato, mi ha preso in braccio, mi ha abbracciato giocando. E ogni volta facevo finta che eravamo solo amici, fratelli. Ma non è vero. Ogni volta che mi si avvicina, io sento un brivido, mi esce il cuore da quanto batte. E mi si stringe facendomi male, quando lo vedo parlare con quella della quinta effe, come con qualsiasi altra della scuola. Che fa sempre lo scemo, perchè è tanto carino, ma poi mica esagera.
Siamo amici. Ah si. Io scherzo sempre dicendogli che è il più bello di tutti, …ma invece no che non scherzo. Ieri poi che eravamo soli, gli ho detto che con l’Ale non funziona mica, che ci sto insieme per uscire la sera, perchè mi sento sola. E gli ho detto che non è quello giusto, è troppo tranquillo, io voglio uno allegro, simpatico, che gioca e scherza, e lui mi ha detto che è vero, avrei bisogno di uno che assomigli a me. E io pensavo, a te. Volevo dirgli, io voglio te, cioè, vorrei, cioè, mi piaci tu. Ma poi, non lo so.
Perchè neanche alla Stefi lo dico. Magari mi prende in giro.
Poi lui con me si confida, mi racconta di chi vede, e io sono contenta perchè su tutte trova un difetto. E io gli dico “io invece, vedi, sono perfetta!” e ridiamo. Ma io mica rido, io dico sul serio.
E allora ieri mi ha detto “io e te abbiamo bisogno di persone allegre, divertenti, estroverse, abbiamo bisogno di uno uguale a noi per stare bene”, e io mi son detta, adesso me lo dice, che siamo noi.
Se A ha bisogno di B, e lui è A e io B, allora mettiamoci insieme. Perchè lo so che per lui sono speciale, mi scarica gli mp3, mi passa i programmi e mi sistema il computer quando faccio casino. Eppoi, si capisce quando c’è qualcosa di speciale. Ecco.
Ma non ho coraggio. Poi magari si rovina l’amicizia. E io lo vedo tutti i giorni a lezione, e poi come faccio. E magari se mi metto con lui, che imbarazzo a baciarlo. Magari mi dice che bacio male. O magari vuole farlo. E se mi lascia, poi non mi saluta più a lezione, e perdo anche il brivido se mi abbraccia e mi fa gli scherzi quando siamo in corridoio.
E a me, forse, basta quello.
8 pensieri riguardo “Lele”
a allora respira, pensaci un attimo, e poi buttati :p
come la capisco. ma proprio tanto.
(che due palle, commentare su wp, eh, vuole anche le mie impronte digitali?)
Però mica t’ha mai offerto la sua merenda….. Guarda che è un segnale…. almeno lo era alle elementari!
…ma era un racconto su!
con gentile apparizione del mio collega. e dei miei ricordi adolescenziali.
@cinas, mai contento, ostia!
io l’avevo capito che era un racconto, oh. (mi piace soprattutto per la leggerezza che esprime, una cosa fuorissimo dalle mie corde, quando si parla di innamoramento, ma che mi piace, brava)
ottima immedesimazione !
Mamma che bello Flà… mi hai fatto rivivere la mia adolescenza. Lele era il mio migliore amico, lo è ancora, io e lui, solo e sempre amici, qualsiasi cosa accadesse, e tutti a dirci di metterci insieme e noi….NIENTE DI NIENTE!!! Lui non era il MIO Lele, eravamo e siamo come due fratelli. Il MIO Lele era un altro, anche lui caro amico che si confidava con me e io l’amica che soffriva e aveva paura di rovinare tutto….
Che bei ricordi….GRAZIE FLA’!!!!
Oh, grazie!
Che qua, ogni tanto scrivo, ma non so se ma mo boh.
Che poi l’ho scritto apposta per far arrossire il “mio” Lele.
Che poi, mica è mio, è di tutte………….