abituami, abituati.
E svegliandosi, si accorse che si stava abituando, a non dormire sola.
Aprire gli occhi, tenendoli chiusi. Aprire la mente, togliendola dalla culla del sonno, e sentire i rumori nella stanza come parte della realtà. E sentire il suo abbraccio, come fosse una cosa normale. Logica.
Stava li, consapevole che i minuti del mattino scorrono più veloci, e la colazione, e vestiti, e traffico, e semafori, e code, e timbra in tempo. Ma era incapace, incapace di muoversi, stretta all’abbraccio, al calore dell’essere in due. Svegliarsi, e ricordarsi che di là del letto qualcuno ha scelto di rimanere qui, non per una banale motivazione ormonale, ma solo per dormirle accanto, mescolarle i respiri, accarezzarle i capelli come fosse una cosa sua.
Senza discorsi, senza promesse bugiarde, semplicemente li.
E per quella mattina, il gusto dolce dell’abitudine le è piaciuto un sacco.
4 pensieri riguardo “abituami, abituati.”
Penso che un’abitudine di questo tipo posso piacere a molti.
PS: proprio un bel post, compliemnti.
che meraviglia!
Ma chi lo dice che le abitudini sono robe negative?***
Please stand, stand by me.