Chiudo la porta di casa, e la trovo vuota. O meglio, piena. Piena di me, come se mi dicesse “finalmente sole!”.

Giro per le stanze senza la voglia di metterle in ordine. In ogni angolo c’è traccia del mio passato prossimo, i regali di natale, la valigia semiaperta del mio weekend alle terme, il suo maglione lasciato sulla sedia, il libro di gabry sulla scrivania, messo a testa in giù aperto, per non perdere il segno.

E dovrei, dovrei, dovrei. Eppure sto così bene a sentirla in silenzio respirare, la mia tana. Le mie cose, i miei vizi, i miei lussi, le mie comodità, il mio onesto disordine.

Mi siedo sulla sedia della cucina, punto d’osservazione per tutte le stanze, e mi sento bene. E’ tutto mio, vorrei dire. E io son parte del tutto.

5 pensieri riguardo “

  1. eheh

    massi, magari sancla è saggia e non legge i commenti 😉

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