Certe notti, notti certe
Poi ci son sere in cui vorresti attenzione, perché non riesci a metter a fuoco cosa non funziona, ma quel che è certo è che non funziona. Ma il resto del mondo è occupato a farsi sostenere da te, e risponde occupato.
Son sere in cui senti la confusione fuori, e il silenzio dentro di te, un silenzio tremendamente assordante.
La soluzione migliore? Pianificare.
Sistemare i tasselli, programmare gli interventi urgenti alla propria vita, rimandare quelli che prevedono un vago senso di decisionalità lucida.
Perché di momenti simili ne incontri sempre. Periodi in cui hai troppe cose da fare, e a volte son così fastidiose da esser rimandate all’infinito.
Ecco, io quando mi ritrovo con mille cose da fare, la rata del condominio da saldare, il tagliando della macchina, l’appuntamento con l’agenzia, la definizione di un tal progetto, la visita dal dentista, il rinnovo dell’imob, la macchina del caffè da riparare, e scrivere quella cosa sul blog, e… e…
Ecco, son tutte scuse. Per impegnar la testa con cose che mi impediscano di pensare al vero problema. Vero, o presunto tale. Ma comunque, abbastanza doloroso da dover essere “nascosto” da mille scemenze urgenti, da procrastinare all’infinito.
E poi ci sono sere, si diceva.
Tipo questa.