nessun titolo

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Giulia guarda il mare, e ci annega la testa. Si fa schiaffeggiare dalle onde, raggelare dalla temperatura ostile, trascinare senza volontà ovunque se la porti.
Giulia non si oppone, non si ricorda come si nuota, non sa fare nemmeno il morto.

Non pensa, guarda soltanto. La tempesta è solo li, che tutt’intorno è calmo. C’è un bambino con una paperella che gioca sulla bassa marea, due donne che camminano con l’acqua alle cosce per snellirsi  la figura,  e due mariti  con la panza che fuoriesce dall’elastico del costume, senza inibirli lontanamente. E dall’altra parte, il gruppetto di adolescenti, con i due che fanno i pirla, la bella, il ciccio.

Giulia guarda il mare, e si sente goccia tra le gocce. O forse, uno scoglio, che sta li lo stesso anche se l’acqua lo travolge e affoga.

Giulia esce dall’acqua, si asciuga con l’asciugamano ruvido, si sciacqua i pensieri neri di dosso. Si avvicina al chiosco dei gelati, e chiede uno stick. Il tizio la guarda storto, e lei precisa "un ghiacciolo alla menta".

Giulia compie settantanni, ma le sembra ieri.

13 pensieri riguardo “nessun titolo

  1. non e’ che mi stupisce: la sua intelligenza e il suo saper scrivere bene non sono una novita’. e’ il pezzo che esula un po’ dal suo “scrivrelaflauta” che colpisce favorevolmente.

  2. Io provo una tenerezza infinita quando si parla di anziani… quando li vedo passeggiare per la strada con le brose della spesa o per la mano a quello che è stato davvero il compagno di una vita… quando li lascio sedere sul tram perché no, non so essere egoista… quando penso a mia nonna che è stata come una mamma… all’odore del talco che svanisce nell’aria… e quasi quasi non ho paura di invecchiare.

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