nessun titolo
Speravo tanto fosse un’omonimia.
Zio e padre di due miei cari amici, nonchè percussionista di sfilata della banda di Caorle. Caduti dalla barca mentre andavano a pesca.
Sono legata alla città di mare per averci insegnato fino a due anni fa, e per suonare con la banda e con le mie ex allieve, per rivedere gli amici, per farci le cene di pesce insieme. E perchè è una cittadina così amena, tagliata fuori dalle grandi arterie di traffico, quasi isolata, eppure piena di mondo vacanziero. I ritmi delle stagioni turistiche, e la pesca per gli altri. Un mondo genuino, in cui tutti sanno di tutti. E la figlia del sindaco è stata mia allieva, la moglie mia amica, come il presidente del consiglio comunale, o il finanziere, o gli albergatori. Quell’aria di paesello intasato di volti sconosciuti d’estate, e colorato dai cittadini d’inverno.
Ho sempre amato e ammirato, come capita ad un "forèsto", quel clima d’altri tempi. E sono sempre stata lusingata di essere chiamata la maestra di musica , con rispetto e considerazione immeritati.
Questi due vecchi spegnersi così, tra le reti.
Volevo scrivere queste due righe, anche se non ve ne potrà fregar di meno, comprendo.
Un pensiero su “nessun titolo”
hai fatto bene a scriverle…io comprendo!