nessun titolo

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Mi manca il terreno sotto i piedi.

Stanotte ho sognato le mie insicurezze, che di giorno nascondo con la determinazione di riuscire nel mio progetto, che motivo e giustifico con  gli altri (con me stessa) con discorsi puliti, limpidi, stupefacenti. Anche se, sola è tutto difficile. Faticoso, e difficile.

Difendo i miei diritti, con quello scampolo di dignità che mi rimane su questa scrivania. Ormai non ci credo più, non ho le ambizioni o le prospettive, e nemmeno più la voglia di lavorare bene. La meritocrazia che premia i fancazzisti mi ha seppellito i valori che spingevano a fare del mio meglio. Stupido, scontato, debbo ammetterlo cari colleghi… avevate ragione, ma che m’affanno a fare.

Guardo fuori dalla finestra, e costruisco all’esterno la mia realizzazione, proseguendo la mai abbandonata voglia di disegnare il mio destino musicale. Ma è tanto, tanto difficile. L’ho già detto, un capoverso fa.

Questo mio figlio che pretende la mia presenza. La mia vita che scorre sotto e mi spinge a scegliere la strada certa, anche se tanto, immensamente complicata.

Vorrei appoggiarmi. Un poco solo, per poi ripartire. Prendere il treno dopo, che adesso non ce la faccio.

E’ che chissà mai se arriva, un altro treno.

Chiudo gli occhi, che davanti è tutto incerto. E proseguo per inerzia.

24 pensieri riguardo “nessun titolo

  1. come se ti leggessi nel pensiero. anzi, come se tu leggessi nei miei. un bel respiro e un po’ di riposo. le altre medicine le ho finite. baci cara.

  2. Ho letto che faranno l’alta velocità, finalmente. Quindi passeranno un sacco di treni. E’ quello che vuoi, no?

    Il settimo lettore

  3. l’alta velocità non mi interessa…. voglio solo salire su quello giusto. pieno di gente, afoso, che fa seimila fermate, e carissimo. ma quello giusto.

  4. Provali un po’ tutti quelli che passano. Magari ti piace anche il viaggiare, visto che il brivido è il viaggio e non la destinazione.

    Il settimo lettore

  5. Magari stai giù e ti guardi un po’ attorno. Sai mai che passa una limousine con autista solo per te.

  6. io che so…sto messo come te. vorrei tanto dirti “la formula” o “la parola”, ma più in là di montale non arrivo, mi fermo a “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”. tenere bene a mente questo, e lasciare che il dolore passi. un abbraccio cara.

  7. il termine congiuntivite astrale è una mia creazione linguistica, e indica una congiunzione astrale sfigata e perniciosa quanto una congiuntivite (appunto)

    [avv]

  8. Gli ultimi giorni dell’inverno sono una schifezza per tutti… manca poco, poi anche le forze ritornano. Per il prossimo anno proporrei un letargo-terapeutico – 4 mesi in branda e stop.

    PS: il treno giusto porta certamente a Milano (campanilismo ON – TUTTI i treni giusti portano a Milano – campanilismo OFF)

  9. Madama Flauta, già che siam bionde, già che pure un po’ gnocche, già che ci dan di quelle là nella colonna di destra, ma anche delle alcolizzate, suvvia, non esageriamo. Si beve senza parsimonia, ma a giorni alterni!

  10. …aehm, colonna di destra? ostrega. sarebbe? (fla che nun jela fa)

    avv, anche lei ha strappato la tessera SIAE, eh?

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