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Passerò la mia vecchiaia dirigendo un coro gospel.

Che tutte le coriste, di qualsiasi coro, hanno la catenella per gli occhiali da vista.

Che c’è sempre uno con le scarpe marroni.

Che se devi fargli battere pure le mani a tempo, si rischia l’apocalisse.

Che ci sarà sempre un soprano che spunterà dalla mischia negli acuti, facendo insopportabili code solo per farsi sentire dagli altri. Lo so bene, ero io di solito.

Che ci saranno rinfreschi splendidi, e sere di nebbia per raggiungere posti obsoleti e umidissimi.

Che si finirà sempre con Happy Days, come la Radezky per i Wiener Philarmoniker.

Stasera ho fatto un viaggio indietro, sono ancora in loop le immagini e le emozioni di una ragazzetta sfacciata, a gara di chi grida di più.

Me lo merito. Invecchierò, dicevo, dirigendo un coro gospel. Me lo merito, un castigo simile.

7 pensieri riguardo “nessun titolo

  1. però io verrò a sentire. Che da vecchia io mi vedo a raggiungere posti solitari per sentire happy days dal vivo.

  2. ma possiamo ridere dei solisti se veniamo a sentire il tuo coro? non perchè altrimenti no ze gnanca metà gusto. ou hapi deeeaeaeeeayuyuyuy

  3. io vengo solo al rinfresco.

    e anche a me le scarpe marroni non dispiacciono. dipende da come sono insomma.

  4. maf, hai il gusto dell’orrido però…

    il problema delle scarpe marroni sta nel completo nero. in concerto non puoi mettere completo nero e scarpe marroni. è come braga nera e giacca blu.

    (stef, temo non metterò solisti. offuscherebbero la mia aurea!)

  5. tu contralto? io soprano leggero (nel senso di zoccola…uahuahuah)

    va ben, fatta. faccia triste e poco collaborativa, bocca socchiusa, e sei il contralto perfetto.

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