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E ringraziando il cielo che c’ho la duecentoseigrigia. Che quattro quinti d’Italia ha la duecentoseigrigia.
Parcheggio scivolando tra un banco di nebbia e l’altro, a circa sedici chilometri dal negozio. Cappotto nero, bavero alzato, berrettino da beisboll con capello raccolto e nascosto, con ciuffi vergognosi che spruzzano di biondo la mia immagine, semiseria, da rapinatrice. Occhiale anni settanta, da tardona.
Che non mi riconoscerà nessuno, che diamine. Sto dall’altra parte del mondo. Mi avvicino alla porta… azz, esce qualcuno. Mi fisso a guardare una vetrina, un’agenzia viaggi. C’è un’occasione per un viaggio a Tumbuctu con figlio gratis. Non ho ben capito se non fanno pagare tuo figlio, o se torni ingravidata. Forse se mi fingo lesbica, vado con un’amica e non fanno pagare mio figlio. Poi mi tocca trombarmi l’amica. Indi devo trovarla gnokka. E bisex.
Ehm, dicevo, mi avvicino alla porta. Suonare. Ostrega, suono. Ma non mi aprono. Mentre aspetto passano due donne con i sacchi pieni della spesa dell’Upim (di baglioniana memoria), mi guardano con evidente disgusto. Io, pirla nel dna, sorrido e saluto pure.
Una mi dice "screanzata", l’altra un ben più secco "ma va a cagar ti e tuti i to morti cani e…". Mi aprono.
Entro. Faccio la disinibita, dentro di me lo so che farò una figura da cogliona di cui ne parleranno i posteri. Sarei più a mio agio nel bar alieno di guerre stellari.
La tipa mi guarda col sorrisino da presa per il culo. La stronza. Vorrei vederla, lei. "Davo solo un’occhiata".
Lei annuisce, ci pensa un po’ e, la troia, mi dice pure "se le serve una mano, se vuole provare qualcosa…mi chiami pure..".
La simpatica. Son davanti alla vetrina coi falli di gomma. Te piacerebbe eh, se ti chiedessi se me li posso provare tutti, eh?….tanto non ti ci porto a Timbuctu, a te. Che c’hai più tette di me, e non mi va, ecco.
Okay, sono sola. I falli di gomma sono li, mi fissano. Non so bene da dove, ma mi fissano. Sono tutti incurvati nella mia direzione. Qualche volto di graziose fanciulle ritratte con espressione di stupore e d’ammirazione, ne ignoro la funzione.
Una serie di falli doppi, alcuni semiparalleli e altri perpendicolari, hanno descrizioni bizzarre. Alla fine comprendo e esclamo spontaneamente…aaaaaaah, adesso ho capito.
La stronza mi sente e si affaccia all’uscio "….ha trovato quello giusto??". Bastarda.
La mia pudicizia è comunque inferiore alla curiosità, e mi faccio una cultura. Le differenze di colori, anatomie, materiali, oltre all "una, due, tre velocità, o con una rotellina si modula (modula??) in base alle preferenze". C’è il modello "manuale", quello a batterie ricaricabili (un orgasmo che rispetta l’ambiente!) o quello, che però comporta delle complicanze, col filo. Naaaaaa….scherzava.
(…e io ero lì a pensare come diamine fai a non incastrarti col cavo…).
Sa poi, dipende dalle esigenze. C’è anche la sua custodia, vede? Molto discreta (da borsetta, insomma…) e protegge dalla polvere.
Io cretina abbozzo qualche richiesta tecnica. Il consumo. Il lavaggio. Se c’è la …garanzia.
Questa qui stasera a cena parlerà ai suoi quattro figli di quella deficiente bionda che è passata in negozio. Li sento ridere alle lacrime, la famiglia cesaroni dei me’ cojo…ehm.
Mi risponde, mi parla di "semplici batterie stilo….sa…quelle piccole… " e fa un gesto con le dita, a mimare l’altezza della batteria. Che dico, con tutti quei falli che ti guardano, ma ti sembra il caso??
Si pulisce con normale acqua e sapone, non detergenti aggressivi…. che c’avranno un PH anche i falli di gomma, e ci mancherebbe.
Sulla garanzia la carogna da il meglio di se per deridermi: " Beh…garantiamo anche in caso di uso non appropriato del prodotto….eheh….".
Ne scelgo uno indicando, assolutamente a caso, l’ampiezza della vetrina, mentre mi volto verso l’altra parete. Questa lo impacchetta, e io tiro fuori la carta di credito. Ma davanti a me appare la scena: Lui, il bel collega finalmente cede, e passa la notte a casa mia. Al mattino dopo, cerca le chiavi della macchina sul comodino e ci trova la ricevuta della carta…e legge "sexyshop le goduriose – transazione eseguita". naaa.
Pos?…..e quelli della banca sai che risate si faranno? naaaa.
Contanti.
Questa mi da pure due profilattici alla fragola e melone omaggio. Certo. Così vado all’upim e mentre cerco i cinque centesimi mi escono i due blister scivolando sul nastro trasportatore. E in coda c’è anche il bel collega, tutti gli impiegati della banca in pausa pranzo e, ovviamente, le due donne coi sacchi pieni dell’Upim appunto.
– sa, non è per me, è per un’amica, sa, si sposa…è uno scherzo…..
-…non si preoccupi. dicono tutti così. …..buon divertimento.
Vacca.
21 pensieri riguardo “nessun titolo”
Ultima spiaggia, neh, Flauta?
GR
macchè! inventato di sana pianta!
…cosa non si farebbe per un referres…
Ma “i to morti cani” è la variante veneta di “li mortacci tua”?
Next time ti accompagno io… li colleziono 😀
sono passato al sexy shop di busche (ci vanno tutti i trentini) e ho torvato la cameriera del caffè, quella di “ciao gnokka”. turni migliori e stipendio più alto, mi ha detto.
ah, ti manda a salutare
“…inventato di sana pianta…”
Si, si, dicono tutte così.
Buon divertimento.
GR
Non mi dovevi svelare che era inventato, io ci ero cascato.
(^o^)
caporaleReyes: beh, proprio tutti i trentini no…
Pilla 🙂
…. non solo i trentini vanno a Busche…. anche le mestrine…
Si pensi che non riuscivo a trovarlo. E ritenevo abbastanza imbarazzante chiedere alla vecchietta “scusi, per il sexyshop?”.
Poi ho visto la mega insegna. Troppo avanti, sti montanari.
@#6, ha afferrato il connubio dialettale..
Devo cominciare anch’io, ad andare di fantasia.
Così faccio accessi: si sa mai che qualcuno abbia un lavoro per me!
Cazzo.
Daniele
lalflauta: anche le mestrine? urco, qui la faccenda si fa interessante… 😉
Pillla: va bene, ammetto la lieve imprecisione: quasi tutti i trentini. ti da ‘ndo seet?
mi soi da tion e ti da ‘ndo set?
🙂
ma non ho capito! qui si flirta tra trentini e IO dovrei stare a tenere il moccolo??
Si.
Mi raccomando, tienilo ben saldo.
GR
tion, nè 🙂
mi son da cognola, g’at en meent?
cognola…seguro!
(c’avevo un amore segreto a cognola!)
macchè flirt fla..qua ci si conosce, che siamo pochi ma buoni!
pilla, ‘assa star. Che il caporale beve solo cappuccino… è astemio.
No, dico. Si rende conto?
(e mi son de Prade, fa l’istess?)
nopillsyet: un amore segreto a cognola? che tramacci 😉
laflauta: astemio io? non mi diffami con la mia corregionale 🙂
un trentino astemio…lo dubito.
soprattutto se è tifoso del trento 🙂
guarda, fai bene a dubitare.
tu piuttosto, nella foto ti si vede un po’ patita: diete ferree o stress metropolitano? 😉
mah non so, ma ormai la foto appartiene al passato.
la tranquilla vita messicana mi ha regalato 5 bei chili 🙂