l’abbraccio
E’ solo l’ordinaria amministrazione. Ma il gusto, quello è di appartenermi.
Seduta in mezzo alla piazza, in terra, davanti i Nossa Alma, a regalarmi la migliore musica brasiliana che Piazza ferro ricordi. E Rosa, Rosa ha una voce meravigliosa. Mi chiedo perchè si ostini a voler far l’architetto, mi chiedo perchè la buona musica non dia il pane quotidiano a nessuno.
La torre, i negozi, la brezza tiepida, la sfilata di leggiadre fanciulle esplose dal caldo, da qui in terra sembra una sfilata di scarpe. Non avevo proprio voglia di vederlo. Sto qui, e mi accorgo una volta ancora che è tutto cambiato, che sto bene così, senza aver fissa dimora per il mio cuore. Leggera, mi sento leggera.
Tra la gente, mi si avvicina il suo sorriso conosciuto, lo riconosco sempre, anche stavolta. Incontri casuali, quinquennali, e il download delle rispettive vite fatto in poche parole. Che io ti amerò sempre, che te mi amerai sempre, assieme ai quindic’anni che avevo, assieme alla cazzata fatta a venti, assieme all’averti avuto li, al mio tavolo di nozze, e a questo tuo splendido dirmi "te non cambierai mai…". Che non servono parole, mi basta il tuo sorriso, senza se e senza ma.
Bello. Bello ascoltarli. Si accorgono di noi, a turno mollano l’accordo per farmi gesti, mandan baci al Gabry. Senti questa, mi mimano. Si sente la voce? Si…Si sente perfettamente. Sembrate un disco.
E’ un abbraccio. Di case, di strade, di vetrine. Della luce del solstizio d’estate, delle rondini, dell’odore della pizza al taglio all’angolo, la erre arrotolata delle belle donne che passano, la calma zen del mestrino, e l’acustica tutta speciale di quest’aria. E conoscersi tutti, e diventare amici in due minuti.
E’ un abbraccio. La mia città mi riprende, dopo avermi lasciata altrove a vivere. Ha tenuto il posto, e ha lasciato le mie cose com’erano, aspettando che la ruota girasse. La ruota è girata. Arrivo.
21 pensieri riguardo “l’abbraccio”
lo sai che non lo dico per dire. proprio bello.
ps. la piantina di salvia e’ sull’altro terrazzo, quello piccolo, per non rischiare che si ingoi le altre piante, come suggerisci tu. per il resto devo dire che, nei primi tre giorni in cui l’ho avuta, quella pianta, non ho fatto altro che mangiare cose al burro e salvia.
ora ho quasi smesso. ma se mi serve del burro so dove venire a prenderlo. e “non per usi che lei pensa, via”. 🙂
Sono contento per due motivi.
Il primo è che quando una persona scrive dell’amore per la propria città è sempre un piacere leggerla.
Il secondo è che, con il nuovo PC, potrai mandarmi a ‘fanculo molto più spesso.
Daniele
deve essere bello avere un posto che si ama e dove poter assaporare la gioia del ritorno. Bel post
Tornare alle origini è un po’ come ritrovare se stesse… Ti abbraccio anch’io. M.
Le origini sono sempre un buon posto da cui ripartire. Quelle non cambiano, nel bene e nel male: sai sempre cosa aspettarti.
Dovremmo avere tutti quantu un “qualcuno” per cui basta un sorriso per capirsi. 😉
@search, grazie! Il burro e salvia lo adoro per i gnocchi. Da brava gnokka.
@danié, via, i mando affan molto poco. Il lavoro mi ingoia (come la salvia) e ho poco tempo per visitare gli amici. E la mia città…l’adoro.
@mata, maf: non che dove abito non mi senta a casa. Anzi. E’ stupendo camminare in piazza e conoscere tutti, ci si sente “protetti”. Ma a quanto pare, non son bastati 15 anni lontana dalla “patria” a togliermi l’appartenenza. E’ bello, si.
@momy,basta un sorriso, ma tanto è un exexexexexmoroso. Che convive con una ballerina. Ed è pure ingeniere, non val la pena.
Ma se ti può consolare… attualmente non mi servono schiaffi. E’ un bel progresso, no?
Non ti ho nemmeno chiesto come va la convivenza…
ma che città è mai questa?
(ciao, bionda!)
Non preoccuparti delle visite: vieni quando vuoi, sai che è un piacere.
Come va la configurazione?
(Caporà…la città è Mestre).
Daniele
Minchia, ma quanto caldo fa?!!!
Daniele
oh, un’altra ex blogger?
siamo spariti?
Che ex Blogger, caporale? Ma va…
Almeno noi non molliamo.
Giusto, Anute?
Daniele
la tua città è la mia città, ma io la guardo attraverso il velo del fastidio di mille tamarri lampadati che l’attraversano in queste serate estive… cercherò di pulirmi gli occhiali, grazie al tuo post. speriamo che sia la volta buona, che io riesca ad amare almeno un po’ questa small industrial town di cui parlavo anni e anni fa alla mia amica di penna…
se potessi, andrei ad abitare ad asolo.
ciao flauta!
ma Flauta, dove sei?
Spero tutto bene.
Intanto, Buona Domenica.
Daniele
Ciao Flautina, nessuna nuova, buona nuova. 😉
PS: schiaffi non ne abbiamo più. Venduti tutti (in saldo). Ora solo pacche sulla spalla. Costano meno fatica con questo caldo ;D
Ma ciao bella gente!!!
Ero solo (solo??!!) in ferie in Croazia. Ora mi rimetto in pari (co’ calma) e vi racconto….
Ex blogger a chi!! :-DD
Bentornata Fla. Ma quand’è il Redentore?
il 15 st’anno, se non sbaglio. spero che l’invito della capitana sia ancora valido..