una flauta in pretura (sottozero)

una flauta in pretura (sottozero)

Faceva la curva, sul cavalcavia, con grossi lacrimoni isterici addosso. Si ripeteva, ma cosa devo ancora espiare? Cosa ho fatto di tanto malvagio per meritarmi queste colpe?

La solitudine di quel banco dell’imputata, con un PM addosso, la volontà di voler spiegare, stretta da baggianate burocratiche, date, fax o raccomandate, tutto meno importante di un bambino, il suo bambino. Non aveva mica più voglia di combattere, eh.

Non ce la faceva mica, a tornare in ufficio, ma doveva. Si va avanti, sempre, che qui si è d’acciaio, eh. Che poi, dover spiegare, dover rivangare quelle ultime tre ore, no, non ce la faceva proprio. Aveva solo voglia di superare quelle ore, e dimenticare.

– ……tra mezzora sono li.

E lei si disse, ringraziando il cielo, adesso ci sei tu, vicino a me.

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