Chiudo la porta di casa, e la trovo vuota. O meglio, piena. Piena di me, come se mi dicesse “finalmente sole!”.
Giro per le stanze senza la voglia di metterle in ordine. In ogni angolo c’è traccia del mio passato prossimo, i regali di natale, la valigia semiaperta del mio weekend alle terme, il suo maglione lasciato sulla sedia, il libro di gabry sulla scrivania, messo a testa in giù aperto, per non perdere il segno.
E dovrei, dovrei, dovrei. Eppure sto così bene a sentirla in silenzio respirare, la mia tana. Le mie cose, i miei vizi, i miei lussi, le mie comodità, il mio onesto disordine.
Mi siedo sulla sedia della cucina, punto d’osservazione per tutte le stanze, e mi sento bene. E’ tutto mio, vorrei dire. E io son parte del tutto.
5 pensieri riguardo “”
Senti te, lussi e comodità, vedi di tirar fuori una sera va là…
sei pronta per il mio papiro, con tutte ste rime??
(sorrido in silenzio, per non rovinare l’atmosfera)
Ci ho già pensato io a rovinarla come si deve…
eheh
massi, magari sancla è saggia e non legge i commenti 😉