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Sono le guerre delle mamme, quelle da cui dipende il futuro dei propri cuccioli.
E io ne ho fatte tante di guerre, ah si.
Stavolta è il sistema scolastico con cui prendermela. Ci ho provato, al dialogo. Hanno detto che è un bimbo arrogante, perchè si crede artista. Non ci ho più visto. Ho detto, basta, con quelle non perdo più tempo.
E il suo rendimento scolastico, comunque, è calato a picco, come la sua autostima.
Mo’ devo fare qualcosa. Le picchio. Le aspetto alla fine della scuola, quando i bimbi sono arrivati, e gli metto le tenaglie alla bici. No, è da codardi: meglio una scazzottata nell’atrio, coi bimbi a fare la hola. O magari aspetto che piova, la lotta sul fango è gettonatissima.
Il papà di Marco mi vuol dissuadere, non serve, lascia stare, poi alla fine sti figli li dobbiamo seguire noi lo stesso. Ma non posso più sopportare il menefreghismo, la sufficienza, l’arroganza (questa reale) del riprendermi se non ho corretto IO i compiti per casa. Quando da due anni ripeto ogni argomento svolto in classe (che non hanno tempo, a scuola, certo.. in 8 ore al giorno..).
Ho preparato la tuta da Wrestling-girl. Poi mi son dissuasa, vado a sfogarmi a parole. Ma poi, sicuro, vado alle mani. Okay allora, scrivo. Bello, in quattro ore la cosa più dolce era arsenico in lettere cubitali, aprivan la busta e ne uscivan concie dai cazzotti letterali.
Okay, vado direttamente dal dirigente scolastico. Almeno li qualcosa risolverò…
O forse no. E torno daccapo.
Essere mamme è difficilissimo. Non ci si decide mai quando iniziare a menare.
*si, nella foto c’è proprio lui, il bimbo arrogante….