non voltarti
Non guardarti più indietro, Giulia.
Non ascoltarlo, non tornare sulle decisioni, non tornare indietro.
Seduta davanti ad uno scampolo di mare, una musica troppo bella attorno, ad accarezzare l’anima tormentata dalle tue violenze, dal non saperti perdonare, ecco, ora fai largo dei dolori, cancella, resetta il tuo passato, il tuo presente.
Giochi con la sabbia, e pensi ad una notte, sei entrata in acqua coi vestiti addosso, in un atto di pazzia, di disperazione, di forzata emozione. Quelle stramaledette emozioni, che se troppo labili, troppo deboli, troppo inutili, dovevi amplificarle. Troppo sazia di emozioni, Giulia.
Il suo non era amare, era stracciarsi il cuore in mille pezzi. La sua monotonia andava uccisa con qualcosa, qualcosa di cercato ovunque, un motivo per provare qualcosa di forte, di negativo, di straziante. In mezzo alla nuvola più dolce, avrebbe trovato il fiele, acre e distruttivo.
Giulia, perchè non vuoi esser felice? Che ti manca, che continui a cercare?
Non riesce, Giulia, a fidarsi. Giulia scava, e trova. E più scava, più trova, più perde. Perde se’ stessa, perde l’amore, la fiducia. Perde il sonno, nella mente sempre dubbi, sospetti, rabbia, orgoglio.
Seduta davanti ad uno scampolo di mare, quella musica bussa più forte, chiedendole di accettarla, di sopportare una carezza fatta per il suo bene.
Un passo dopo l’altro, Giulia, con calma. Non guardarti indietro, un respiro, e tutto passa.