terre in moto
Ho avuto paura. Ho tremato per ore, incrementando il batticuore ad ogni scossa.
Non ho capito perché a tanti chilometri si sentisse così forte la rabbia della natura, non ho capito perché in un quartiere della mia città fosse così forte mentre in altri nemmeno svegliava dal sonno.
Son rimasta lì, pietrificata dalla paura cercando di decidere il momento giusto per correre da mio figlio e portarlo per strada, forse spaventandolo per niente. Perché dalle mie parti i terremoti non fanno danni. Ne ho sentiti tanti, si muove tutto, ma non fanno paura. Prima di questo, almeno.
Poi Lui ieri sera suonava lì vicino, e dormiva fuori, e non rispondeva al telefono. E ‘vanti, ansia che sale.
Ero da sola con nuove sconosciute paure, io che non mi impressiono di nulla. E ringraziando il cielo che esiste Twitter, e un mondo nella mia stessa barca, presa dal panico ma portatrice di notizie che, in un modo o nell’altro, placano l’ansia che condividendola… si ridimensiona.
Stasera gli amici di giù dormiranno in macchina. Il mio pensiero, con affetto enorme, va a loro.