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io ce l’ho d’oro.

io ce l’ho d’oro.

 

Ogni tanto apro la custodia, in ciliegio, e lo guardo.
Mi viene naturale il rimando a quando avevo sette anni, e il mio papà mi comprò il mio primo, per seicento mila lire. Era sopra il carrello liberty che stava in salotto. Entravo quando nessuno mi vedeva, che mi vergognavo forse, e aprivo la custodia, lo guardavo, tutto luccicante, meraviglioso. E nemmeno sapevo come si montava, avevo fatto due note su quello del mio maestro e basta.

E dopo… dopo 28 anni, eccomi lì, il sogno della mia vita, davanti a me. Senza preavviso, senza che mi ci fossi preparata. Ma sapevo, sapevo che era arrivato il momento che.

Un coup de foudre. Tra i dieci che avrò avuto davanti, ognuno con caratteristiche diverse, colore, meccanica, stile, c’era lui. O forse, lei. Eh si, una lei, è femmina, è davvero femmina, ruffiana, intrigante, delicata e decisa, fragile e d’acciaio.

Ecco, d’acciaio magari no. E’ molto di più. Più di quanto potessi aver desiderato. Da quanto sono innamorata, studio davanti allo specchio.

Eh si, devo prendere occhiali nuovi, orecchini, e cambiare taglio di capelli, diamine. Devo essere intonata.

E com’è? …. ha il suono di un raggio di luce tra i balconi, con tutti i colori dell’alba, del mezzogiorno, del tramonto. D’estate, d’inverno. Da soli, in compagnia del mio innamorato, o di mio figlio, o di un’universo di amici. E’ il suono di tutte le cose, è il suono di una sola.

Le note scivolano via. Basta pensarle, e suonano. Senza premere, senza muovere le dita, loro arrivano, e cantano già giuste così. I ricami su ogni tasto, come un prezioso anello di un’amante pretenziosa, il colore del platino sopra quello dell’oro, e vedermi sparire mentre suono, che nemmeno una bionda come me riesce a risaltare a suo confronto.

Il sogno di tutta la mia vita.

E adesso? ……….Ho bisogno di un sogno nuovo.